AMANTINO MANCINI ROMA – Amantino Mancini, ex esterno offensivo della Roma, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport, parlando del derby di domenica e del prossimo allenatore giallorosso:
Domenica vale tanto per la Champions? Su chi punta?
“Serve solo vincere, anche se questo vale sempre in un derby. La Roma non può pareggiare, non c’è più tempo. L’esperienza di Ranieri sarà importante, conosce bene questa partita e ha vinto tutti i derby. Bisognerà lottare su ogni pallone, non ci sono più calcoli da fare. Il pari con la Juve ha frenato un po’ la corsa in Champions. La Roma dovrà giocare con la Lazio come se fosse una finale. L’assenza di Dybala pesa, ma a me piace la coppia Shomurodov-Dovbyk. Senza Paulo credo possa essere un diversivo interessante in questo finale di stagione”.
Sarà anche l’ultimo derby di Ranieri. Lei chi vedrebbe bene sulla panchina del prossimo anno?
“Dire Ancelotti è facile, ma non penso possa venire visto che è ancora legato al Real. Serve uno che conosca bene la piazza e che abbia una carriera alle spalle”
È 1-1 all'Olimpico tra Roma e Juventus al termine di una gara bella ed entusiasmante, che conferma la candidatura di entrambi i club nella corsa ad un piazzamento Champions. Per la squadra di Ranieri si tratta del 15esimo risultato utile consecutivo, ottenuto grazie ad un gol di Shomurodov - a pochi minuti dall'ingresso in campo - dopo il vantaggio iniziale dei bianconeri.
Una bella gara, dicevamo, che nei primi minuti è stata caratterizzata da una scoppiettante fase di studio, per poi accendersi definitivamente intorno alla mezz'ora con occasioni da una parte e dall'altra. L'equilibrio si è spezzato con un bellissimo tiro al volo di Locatelli, dopo che Cristante ed El Sharaawy avevano quasi fatto esultare i tifosi capitolini. Lo squillo della Magica è però comunque arrivato nella ripresa, quando il mister si è rivelato nuovamente decisivo sostituendo Hummels con Shomurodov: l'uzbeko ha ripagato la fiducia segnando un altro gol dal peso specifico enorme, sugli sviluppi di una palla inattiva. Nel finale non si sono registrate occasioni clamorose, ma sia la Roma che la Juventus ci hanno provato a vincerla: il pareggio forse non accontenta nessuno, ma rende giustizia alle due squadre che non avrebbero meritato di uscire dal campo con una sconfitta.
Insomma, amici, è stata un'altra serata positiva per i giallorossi, che nonostante l'assenza di Dybala si confermano candidati autorevoli ai vertici della classifica. Adesso, però, è già tempo di guardare al futuro. E il calendario ci racconta che domenica sera c'è l'attesissimo derby con la Lazio. Inutile sottolineare che sarà un match chiave nella volata ad un posto in Europa, forse il più importante in assoluto: conquistare i tre punti significherebbe innanzitutto superare i biancocelesti, ma anche garantirsi un'iniezione di fiducia enorme per il rush finale (perdere l'imbattibilità proprio con la Lazio, invece, potrebbe portare conseguenze opposte). Incrociamo le dita e sempre daje Roma!
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Ci sono partite che vanno oltre il semplice calcio, che diventano leggende, che restano scolpite nei cuori dei tifosi per sempre. Una di queste è certamente la storica sfida tra Roma e Juventus, un confronto che ha visto protagonisti alcuni dei giocatori più amati della storia giallorossa. Tra questi, uno dei più indimenticabili è senza dubbio Amantino Mancini, il cui nome stesso, derivato dal latino “amare”, richiama l’affetto e l’amore per il calcio, per la sua squadra e per i tifosi. Con la sua velocità, la sua tecnica sopraffina e il suo spirito indomabile, Amantino ha fatto sognare i tifosi della Roma.
In questa intervista ESCLUSIVA, Amantino ci racconta le emozioni vissute durante quelle sfide epiche contro la Juventus, regalandoci ricordi di una partita che rimarrà per sempre nella memoria del popolo giallorosso. Ma non solo: con la sua solita sincerità e passione, Mancini analizza anche l’attuale momento della Roma, il gioco di Ranieri e le speranze per il futuro del club, senza dimenticare i giocatori che lo hanno sorpreso e quelli da cui si aspetta di più.
Un viaggio nel cuore del calcio, ma anche nel cuore di un uomo che, dopo aver lasciato il segno in campo, continua a sognare e a lavorare per costruire un futuro solido nel calcio, dedicandosi alla crescita dei giovani talenti.
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]]>La Roma riparte da dove aveva lasciato, ovvero da una vittoria. La settima di fila, per un totale di 14 risultati utili consecutivi. Lo 0-1 in casa del Lecce, grazie alla rete di Dovbyk all'80', è un chiaro segnale alle avversarie impegnate nella corsa Champions: la squadra giallorossa c'è, sa soffrire e vincere anche quando non brilla, e vuole giocarsela fino alla fine nonostante la pesante assenza di Paulo Dybala.
A proposito di infortuni, la brutta notizia della serata pugliese è il problema al polpaccio accusato dallo stesso Dovbyk poco dopo il gol. L'ucraino rischia di saltare la prossima gara con la Juventus e Ranieri potrebbe trovarsi in grande difficoltà, considerando l'apporto dell'ex Girona nella fase di non possesso, oltre che in quella realizzativa.
Incrociamo le dita, perché contro i bianconeri sarà una sfida da non sbagliare, la prima di otto finali che potrebbero portare la Roma ad un traguardo storico per come maturato.
Per il resto, sono sempre molto fiducioso. E mi è piaciuto anche come ha parlato il mister nella conferenza stampa della vigilia, quando chiamato a soffermarsi sulla questione del prossimo allenatore. Mi è parso di vedere un (futuro) dirigente con le idee chiare e con tanta voglia di dare un ulteriore contributo nella costruzione di un ciclo vincente.
Ranieri rappresenta semplicemente l'essenza romanista, e con ogni probabilità il club ha finalmente trovato l'uomo giusto per il definitivo salto di qualità.
Daje Roma!
Amantino Mancini
L'ex attaccante della Roma e del Brasile, passato anche fra le fila dell'Inter, del Milan e - brevemente - del Venezia in Italia, Amantino Mancini, è intervenuto in esclusiva a TuttoMercatoWeb per dire la sua su alcuni temi legati al calcio italiano ed alla Nazionale verdeoro.
Attualmente Mancini lavora come direttore sportivo nello Sport Club Aymores, che milita nel Campionato Mineiro di Seconda Divisione, Modulo 2.
Fra i tanti nomi che stanno facendo chi vedresti bene come allenatore della Roma?
"Sarebbe un sogno portare alla Roma Carlo Ancelotti. Un allenatore fenomenale, un campione come allenatore. Ed uno che si identifica con la Roma, che conosce la piazza, ha giocato nella Roma, sarebbe il top".
Gasperini? O eventualmente un allenatore emergente fra i nomi che sono circolati?
"Per quanto riguarda Gasperini, non solo per tutto quello che ha fatto con l'Atalanta fino ad ora, penso che sarebbe anche il suo un grande nome. E' un allenatore che organizza perfettamente le sue squadre ed è un sanguigno, se non arrivasse Ancelotti voterei Gasperini".
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]]>La Selección Colombia se enfrentará este jueves contra su similar de Brasil por la fecha 13 de las Eliminatorias Sudamericanas al Mundial de 2026 y por eso en Gol Caracol hablamos con un exjugador que vistió la camiseta 'verdeamarelha' y que fue compañero de Iván Ramiro Córdoba en el Inter de Milán.
Se trata de Alessandro Mancini, quien fue volante y extremo de equipos como Atlético Mineiro, Roma, Inter de Milán, Milán, entre otros.
El brasileño analizó a la Selección Colombia, a jugadores como Luis Díaz y Jhon Durán, y dejó en claro que la 'tricolor' actual no tiene un futbolista como Iván Ramiro Córdoba.
¿Cuál es su opinión de esta Selección Colombia?
"Veo a la selección colombiana como un equipo muy bueno, muy bien organizado tácticamente, que en el campo los jugadores se entienden muy bien y que son buenos individualmente. No es de extrañar que Colombia ocupe hoy el cuarto puesto en la clasificación para el Mundial. Eso refleja lo que el equipo y la selección están haciendo sobre el terreno de juego. Históricamente, Colombia siempre ha tenido buenos jugadores y siempre ha sido un equipo que siempre le ha puesto las cosas difíciles al fútbol sudamericano".
¿Qué opina de las críticas a la Selección de Brasil?
"Veo a mucha gente diciendo que la selección brasileña no es buena, que es mala. Estoy totalmente en contra de eso. Creo que tiene individualidades muy interesantes. No se puede decir que Vini Júnior, Rafinha, Estevão, Vitor Roque, Hendrick, Bruno Guimarães, son jugadores técnicamente malos o débiles. Ellos son buenos, no en vano llevan mucho tiempo jugando en el fútbol europeo. Brasil necesita encontrarse a sí mismo tácticamente, encontrar una formación ideal, necesita jugar mejor como colectivo. Hoy Brasil es quinto en la clasificación, y todavía no ha conseguido asegurar su plaza en el Mundial, pero en un futuro próximo, puede volver a darnos alegrías de nuevo".
¿Cuáles son los jugadores que más le llaman la atención de la Selección Colombia?
"Los jugadores son Richard Ríos, que ha estado jugando bien, un jugador interesante. También me gusta Jhon Duran. Luis Díaz es un jugador que le hace falta al fútbol mundial. Siempre está buscando regatear, el uno contra uno. Tiene mucha calidad, y para mí es un jugador que hoy marca la diferencia en la selección colombiana".
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]]>Il rischio era che la cocente eliminazione in Europa League potesse generare un contraccolpo psicologico, ma la Roma ha dimostrato per l'ennesima volta di essere ormai una squadra di carattere, capace di reagire nei momenti più complicati.
Con l'1-0 maturato all'Olimpico contro il Cagliari, siamo al tredicesimo risultato utile consecutivo in Serie A, la sesta vittoria di fila, quella che ci consente di continuare a sognare traguardi importanti. Decisiva la rete di Artem Dovbyk al 62', dopo un'ora di gioco estremamente combattuta e sofferta, complice la voglia dei sardi di allontanarsi dalla zona retrocessione.
Quella della Roma non è stata una prestazione brillante. Si è vinto capitalizzando l'unico tiro nello specchio della porta, mentre Svilar ha dovuto sporcarsi i guanti in diverse occasioni. Ciò che ho apprezzato, tuttavia, è stata proprio la resilienza dei ragazzi, bravi anche a sopperire all'uscita forzata di Dybala (ha rimediato un infortunio muscolare dieci minuti dopo l'ingresso in campo), la cui abilità a tenere palla o avviare pericolose ripartenze poteva fare molto comodo nel finale di partita.
Insomma, brava Roma! Era fondamentale tenere botta e portare a casa questo successo, in una settimana dove la delusione europea poteva portare pesanti strascichi sul prosieguo di campionato. E invece (chi lo avrebbe mai immaginato qualche mese fa!?) la Magica continua ad essere in piena lotta per un piazzamento internazionale, con le qualificazioni a Conference, Europa e Champions League che distano rispettivamente due, tre e quattro punti.
Certo, il calendario non si prospetta favorevolissimo. Ma crederci dev'essere l'unico imperativo a Trigoria, con la consapevolezza che, comunque vada, si è realizzato qualcosa di importante e utile per il futuro. Immagino che mister Ranieri, dopo aver tirato un sospiro di sollievo, trascorrerà queste due settimane di sosta senza mollare nemmeno un centimetro. Del resto, la Roma tornerà a giocarsi tutto già con il Lecce e poi negli scontri diretti successivi con Juventus e Lazio. Queste le prime tre di nove finali da vivere tutte d'un fiato e con grande entusiasmo.
Daje Roma!
]]>La Roma viene eliminata dall'Europa League da un ottimo Atletico Bilbao. Dopo il successo dell'Olimpico per 2-1, la squadra giallorossa si è vista travolgere dagli spagnoli per 3-1, abbandonando la competizione con più di qualche rammarico.
A condizionare fortemente la serata è stata infatti l'espulsione al 12' di Mats Hummel, l'uomo che più di tutti avrebbe dovuto dare un contributo fondamentale in campo internazionale, considerata la sua esperienza. Il suo errore ha praticamente spianato la strada agli avversari, non sottolinearlo sarebbe sbagliato. Ma ci tengo a dire una cosa: non gettiamo la croce addosso a questo ragazzo, che si è sempre messo umilmente a disposizione nonostante un inizio di avventura molto complicato.
Il mio invito, adesso, è di mandare subito in archivio la delusione, concentrandoci su quanto di buono fatto negli ultimi mesi. Di motivi per sorridere ce ne sono parecchi e lo sa bene anche mister Ranieri, il quale sono certo lavorerà in maniera intensa sulla testa del gruppo durante i prossimi giorni. Lo farà serenamente e trasmettendo la sua serenità a tutto l'ambiente circostante.
Del resto, la Roma ha ancora tanto da dire in questo finale di stagione: la classifica di Serie A ci racconta che il quarto posto valevole per la qualificazione alla Champions League dista solo 6 punti, e ci sono ben 10 partite da giocare. O meglio, 10 finali da vivere con entusiasmo e con la consapevolezza che, comunque vada, il prossimo anno si ripartirà da basi solidissime.
Ora testa al Cagliari, poi la sosta che permetterà di ricaricare le batterie (fisiche e nervose) in vista del rush decisivo. Come sempre, al netto dell'ovvio rammarico, resto fiducioso guardando al futuro. Spero lo siate anche tutti voi.
Daje Roma!
]]>Dodicesimo risultato utile consecutivo in campionato, la quinta vittoria di fila: la Roma sbanca anche il "Castellani" battendo l'Empoli per 1-0. A deciderla è un gol arrivato dopo una manciata di secondi dal fischio di inizio. Gol che porta la firma di Soulé, bravo a finalizzare il lavoro della coppia Shomurodov/Salah-Eddine su un pallone perso dai toscani nella metà campo giallorossa.
Ebbene, anche in una serata caratterizzata dall'ampio turnover (Ranieri ha cambiato ben 9 giocatori rispetto alla formazione scelta contro l'Atletico Bilbao), la Roma ha confermato di poter recitare un ruolo da protagonista in questo rush finale di stagione. Si tratta, infatti, di un successo che ci porta a sei punti di distanza (in attesa di Lazio-Udinese) dal piazzamento valido per la qualificazione alla prossima Champions. Ma soprattutto si tratta di un successo che dà grande fiducia in vista del ritorno degli ottavi di Europa League in Spagna, dove la squadra capitolina atterrerà con ulteriori certezze dalla sua parte, oltre che con la consapevolezza di avere due risultati su tre a sua disposizione.
Insomma, amici. Quello delineatosi è un vero e proprio scenario da sogno, se pensiamo a come si era messi appena qualche mese fa. L'unico appunto che possiamo fare alla squadra giallorossa è che spesso non riesce a chiudere le partite, nonostante l'abbondanza di occasioni pericolose. È capitato stesso ad Empoli, con almeno cinque palle del raddoppio praticamente divorate (tra cui due legni). Essere più cinici e 'cattivi' sarà il prossimo step da fare per avvicinarsi alla consacrazione tra le grandi. Per il resto, chapeau ai ragazzi e al mister per tutto ciò che ci stanno regalando. Ora testa a Bilbao, con fiducia e determinazione.
Daje Roma!
Amantino Mancini
]]>"Se sai soffrire... poi la ruota gira". Altra rimonta, altra vittoria in un Olimpico impazzito di gioia per una Roma semplicemente fantastica. Le parole di mister Ranieri fotografano appieno lo spirito di questa squadra, che si è presa il primo atto degli ottavi di Europa League contro l'Atletico Bilbao mostrando cuore e carattere.
Il 2-1 maturato ieri sera nella Capitale sicuramente non chiude il discorso qualificazione, ma già ci dà una piacevole certezza: la Roma volerà in Spagna consapevole di avere due risultati su tre per staccare il pass per i quarti. Con una sconfitta di misura, invece, il verdetto sarebbe affidato ai supplementari.
Venendo nel dettaglio alle vicende di campo, la gara di andata tra Roma e At.Bilbao è stata una bella battaglia, anche se caratterizzata da imprecisioni da ambo le parti. La tensione ha pesato soprattutto nel primo tempo, prevalentemente comandato dagli iberici ma chiusosi a reti inviolate. Uno dei pochi lampi giallorossi, la traversa colpita da Paulo Dybala.
Nella ripresa, invece, il match ha vissuto di emozionanti fiammate, coi baschi a passare in vantaggio e i giallorossi a riprenderla quasi immediatamente grazie all'ennesimo gol di Angelino. Poi il forcing romanista e l'incredibile finale, con Shomurodov (entrato in campo al posto di Dovbyk) ancora decisivo: è il 94', il pareggio sembra ormai scontato, ma lui fa 2-1 con una bellissima girata, dopo aver causato un'espulsione tra gli avversari qualche minuto prima.
Eldor MVP, per quanto mi riguarda. Positive anche le prestazioni di Celik, autore dell'assist per Angelino, dello stesso José, di Baldanzi, di Mancini e del solito Saelemaekers, subentrato all'ora di gioco e determinante in occasione del gol vittoria.
Insomma, amici, è stata un'altra serata estremamente felice per la Roma e i suoi tifosi. Ora c'è l'Empoli in campionato e poi la partita di ritorno a Bilbao. Inutile sottolineare che entrambe avranno un peso specifico enorme: se finora abbiamo parlato di rinascita, fare bene significherebbe poter parlare di vera e propria consacrazione. Sognare si può. Io ci credo e come sempre sono fiducioso.
Daje Roma!
]]>Undicesimo risultato utile consecutivo in campionato. Ancora una vittoria, stavolta ottenuta in rimonta confermandosi una squadra dal grande carattere: la Roma batte il Como per 2-1 all'Olimpico, grazie alle reti nella ripresa di Saelemaekers e Dovbyk, dopo il vantaggio iniziale siglato da Da Cunha al 44'.
Si tratta di un successo meritato, anche se sofferto. Un successo che porta ancora una volta di firma di mister Ranieri, che l'ha ribaltata dalla panchina facendo cinque cambi decisivi: oltre ai già citati marcatori Saelemaekers e Dovbyk, Rensch ha servito l’assist del 2-1 all'ucraino, Cristante ha avviato l’azione del gol del sorpasso ed El Shaarawy ha offerto una prova molto incisiva portando Smolcic ad un passo dall'espulsione.
Insomma, meglio di così Sir Claudio non poteva fare, considerato che il turnover era un obbligo dinanzi a tanti impegni ravvicinati. Ma grande merito va chiaramente attribuito anche a questi ragazzi, che stanno giocando ad un livello altissimo nella seconda parte di stagione. Se il tecnico può lavorare in un certo modo è perché loro evidentemente gli si sono aperti mostrando una completa disponibilità e sposando la causa con convinzione.
Ed è proprio questo ultimo aspetto che mi trasmette fiducia in vista del prossimo futuro. Guardo alla risalita in classifica (-7 dalla zona Champions, con 11 gare ancora da giocare), al cammino in Europa League ma anche alle stagioni che verranno, dove la permanenza di alcuni calciatori chiave e quella di Ranieri (nei panni di dirigente) garantiranno continuità ad un progetto avviatosi verso la consacrazione.
La speranza è che il gruppo giallorosso riuscirà davvero a regalarci qualcosa di importante. In tal senso, adesso, è già tempo di pensare alla sfida europea contro l'Atletico Bilbao. Una sfida che non ha bisogno di presentazioni: va solo giocata con serietà e vissuta con entusiasmo, come fatto nell'ultimo periodo. Io ci credo e sono convinto che questa squadra è determinata a scrivere una pagina gloriosa già in questo 2025, riscattando una partenza sportivamente drammatica per tutto l'ambiente.
Daje Roma!
]]>1. Matia Soulé può davvero diventare un campione?
«Credo di sì. Ha qualità ed è giovane e poi sono pochi ormai i giocatori che puntano l'uomo e creano superiorità numerica. Può diventare molto importante per la Roma. Di sicuro ha un grandissimo potenziale, basta avere pazienza e non giudicarlo per una partita sbagliata».
2. Ruolo leggermente diverso dal suo ma anche Matias fa gol splendidi. Forse deve iniziare a fare quelli semplici?
«Ha un ruolo un po' diverso ma ha caratteristiche tecniche simili alle mie. Mi sembra più una seconda punta anche se col Napoli ha giocato bene pure da esterno. Non esistono gol belli o brutti, il brutto è solo non fare gol. Deve continuare cosi e troverà la serenità anche per le cose semplici».
3.Che ruolo ha avuto Ranieri nella crescita del ragazzo? Può giocare con Dybala o è un'alternativa?
«L'arrivo di un allenatore esperto come Ranieri ha aiutato Soulé da un punto di vista mentale. Ha lavorato sulla concentrazione e lo sta facendo crescere come calciatore e come uomo. Il mister ha riportato serenità un po' a tutti e ha capito come gestirlo. Matias e Paulo non solo possono giocare insieme, ma devono farlo il più possibile. Sono due giocatori con una qualità superiore alla media, più giocano insieme meglio è per la Roma».
Francesco Balzani, su la Gazzetta dello Sport
]]>4-0 al Monza, settima vittoria nelle ultime dieci partite: la Roma continua a volare in campionato, e adesso la zona valida ad un piazzamento europeo è soltanto ad un punto di distanza. Qualcosa di inimmaginabile fino a qualche tempo fa, quando la Magica versava nei bassifondi della classifica.
E dire che ero un po' preoccupato dall'ampio (e inevitabile) turnover, effettuato da mister Ranieri complice l'abbondanza di impegni ravvicinati. Ma la preoccupazione ha presto lasciato spazio alla consapevolezza che, ormai, la Roma è una squadra matura, che vive di un calcio codificato a prescindere dagli interpreti in campo.
Senza Dybala, Paredes, Pellegrini, Koné e l'infortunato Dovbyk, sono bastati infatti appena dieci minuti ai giallorossi per passare in vantaggio con un bellissimo gol di Saelemaekers. E ne sono bastati altri venti per capire che all'Olimpico si sarebbe vissuta l'ennesima serata positiva, grazie al raddoppio di Shomurodov perfettamente servito dal piede delicato di Matias Soulé. Le reti realizzate nella ripresa da Angelino e Cristante hanno poi chiuso la pratica, mettendo il punto esclamativo su una prestazione praticamente perfetta.
Vero che il Monza sta attraversando un periodo molto difficile. Ma se il copione del match ci ha raccontato il dominio asfissiante di una squadra orfana di parecchi titolari, vuol dire che in questi mesi la Roma ha fatto davvero dei passi da gigante.
Penso soprattutto all'incisività della manovra offensiva e alla qualità del palleggio, che hanno raggiunto finalmente un livello consono alle notevoli potenzialità tecniche dei nostri calciatori. Un po' meno si notano i progressi della fase difensiva - dove spesso si continuano a pagare a caro prezzo ingenuità ed incertezze - ma vale comunque la pena ricordare che ieri sera si è giunti al terzo clan sheet consecutivo in Serie A. Insomma, la Roma è cresciuta sotto tutti gli aspetti, ed ha ancora margini di miglioramento.
Che altro dire, amici? Stiamo assistendo ad una rimonta incredibile. Gran parte del merito va riconosciuto proprio all'allenatore, che ha preso questo gruppo dalle macerie portandolo a credere nuovamente in se stesso. Con tali presupposti, nessuno dei traguardi stagionali ancora possibili ci è precluso: sognare si può. Facciamolo step by step e supportando sempre i ragazzi, che contro il Como in campionato e l'Atletico Bilbao agli ottavi di Europa League avranno bisogno di tutto il nostro amore.
Daje Roma!
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Il sogno continua! Grazie ad una bellissima prestazione, la Roma elimina il Porto e vola agli ottavi di Europa League, dove non ci sarà il derby con la Lazio bensì il confronto con gli spagnoli dell'Atletico Bilbao. A decidere la sfida, una Magica doppietta di Dybala e il gol di Pisilli, che hanno ribaltato la situazione dopo il vantaggio portoghese che aveva gelato l'Olimpico.
La squadra giallorossa non era partita benissimo, complice anche l'assenza forzata di un punto di riferimento come Artem Dovbyk, messo k.o da un problema muscolare. I ritmi alti hanno inizialmente favorito i portoghesi, ma poi la Roma è uscita pian piano, senza perdere la testa dinanzi alle difficoltà. Del resto, quando in panchina si ha uno come Claudio Ranieri e in campo uno come la Joya la gestione di determinate situazioni diventa molto più semplice.
Carattere, ma anche classe: Dybala ha preso per mano la squadra guidandola a suon di giocate sopraffine, le due perle valse il momentaneo 2-1 sono l'immagine fedele di una prova sontuosa (è suo anche il suggerimento che ha portato al 3-2). Sontuosa come quelle degli esterni, ovvero El Shaarawy e Angelino, fonti instancabili di quantità e qualità al servizio dei compagni. "Granitica" è invece la parola giusta per descrivere la performance di Koné e Mancini, bravi a contenere i danni in una serata abbastanza turbolenta per i loro colleghi di reparto.
Dispiace solo per la sofferenza nel finale, tra il palo di Aghehowa (al 69') e la goffa autorete di Rensch. Ma in linea generale è stata un'ottima Roma: la Roma che tutti ci aspettavamo in un appuntamento prestigioso e dall'alto tasso di complessità.
Detto questo, amici, godiamoci la qualificazione ancora per qualche ora, poi però da domani sarà già tempo di pensare al campionato: battere il Monza lunedì sera e successivamente il Como, significherebbe mandare un forte segnale alla corsa per un piazzamento europeo. Magari quella Champions che tanto sogniamo la raggiungeremo proprio nell'annata più strana degli ultimi tempi.
Daje Roma!
]]>1-0 al "Tardini" contro un Parma ingenuo ma combattivo, terza vittoria consecutiva in trasferta per una Roma sempre più formato Champions. Nel giorno dell'ennesima assenza di Dybala, ci ha pensato un altro argentino a regalare ai tifosi giallorossi la gioia dei tre punti: Matias Soulé, autore di un magico calcio di punizione che non ha lasciato scampo al portiere crociato.
Non era semplice fare bottino pieno su un campo di una squadra impegnata nella lotta salvezza. E in effetti la Roma ha dovuto sudare parecchio per portare a casa il successo. Ha sofferto soprattutto nel finale, quando l'arrembaggio disperato degli emiliani ha generato un po' di apprensione nella retroguardia. C'è da fare grandi complimenti al Parma, che meriterebbe una situazione di classifica migliore. Onestamente, però, subire il pareggio sarebbe stata una vera beffa, dopo che la partita si era messa in discesa complice l'espulsione di Leoni e il gol del vantaggio.
Ecco, se proprio vogliamo fare un rimprovero a questa Roma è quello di non essere riuscita a chiuderla nonostante la superiorità numerica e le tante occasioni: bisognava essere sicuramente più cinici, evitando qualsiasi tipo di preoccupazione e magari risparmiando anche qualche energia. Un aspetto su cui mister Ranieri sa di dover lavorare sin da subito, come si è evinto dalle sue parole a margine della gara.
In ogni caso, amici, è stata un'altra domenica complessivamente positiva. E la classifica, ora, comincia a farsi sempre più interessante in ottica corsa ad un piazzamento europeo. Ma proprio il tema europeo rimanda ogni discorso sul campionato a data da destinarsi: all'orizzonte c'è la sfida ai Play-Off di Europa League contro il Porto che non ammette distrazioni. Vincerla vorrebbe dire qualificazione agli ottavi e continuare a sognare traguardi che, fino a qualche mese fa, sembravano impensabili.
Daje Roma!
]]>È 1-1 al "Do Dragao" nella sfida valida per l'andata dei Play-Off di Europa League tra Porto e Roma. Si tratta di buon pareggio per la squadra giallorossa, che adesso potrà giocarsi la qualificazione (da favorita) tra le mura amiche dello stadio "Olimpico".
Pronti via, entrambi i club hanno giocato con grande intensità, riuscendo a costruire buone trame offensive e ad accendersi in ripartenze pericolose. Ciononostante, il primo gol della partita è arrivato solo nel finale del primo tempo, con Celik bravo a concretizzare il suggerimento targato Baldanzi-Dovbyk. Poco prima, Dybala era stato costretto ad uscire dal campo per un infortunio accusato a seguito di uno scontro di gioco.
Nella ripresa, si è assistito al naturale forcing del Porto. La Roma, dal canto suo, ha provato a difendersi come poteva ma l'1-1 è arrivato ugualmente, complice un tiro di Moura sporcato da una deviazione. Poi l'espulsione di Cristante ha indirizzato l'inerzia tutta dalla parte dei portoghesi, che però non hanno saputo sfondare il muro giallorosso: pareggio giusto, a mio parere, al termine di un incontro che ha visto la Roma uscire dal campo a testa altissima.
Come dicevamo, durante la partita si è registrata purtroppo anche l'uscita dal campo di Dybala. Una pessima notizia in vista della gara di ritorno, oltre che di quella contro il Parma in campionato. Si parla di semplice trauma al ginocchio, il che vuol dire tutto e nulla, in quanto molto dipende proprio dall'entità di questo trauma. Ovviamente, tra lo sfidare i portoghesi con o senza la "Joya" passa una bella differenza: sarà dunque cruciale affrontare la situazione con estrema cautela nei prossimi giorni, magari considerando l'idea di tenerlo a riposo domenica.
Tornando alla partita di ieri, convengo pienamente con mister Ranieri che l'arbitraggio non sia stato all'altezza della situazione. Di solito non critico mai i direttori di gara, perché preferisco concentrarmi su altri aspetti che emergono durante il confronto. In questo caso, però, non si può non sottolineare che la gestione dei cartellini è stata davvero inconcepibile, praticamente a senso unico. Al giorno d'oggi, a certi livelli, serve gente di personalità che non si faccia influenzare dal fattore ambientale.
Fatte queste osservazioni, amici, è già tempo di guardare avanti. Domenica alle 18:00 c'è un altro appuntamento di fondamentale importanza per la corsa ad un piazzamento europeo. Si gioca a Parma, con gli emiliani in cerca di riscatto dopo le 4 sconfitte nelle ultime 5 di Serie A: l'imperativo è vietato sottovalutare l'avversario 'ferito'. Mi aspetto tre punti, ma non una gara semplice.
Daje Roma!
]]>La Roma ci arrivava meglio, almeno sotto l'aspetto mentale, ma a fare la differenza sono stati gli acquisti operati dal Milan nel mercato di gennaio. Possiamo riassumere così il 3-1 maturato a San Siro in favore dei rossoneri, nella gara valida per i quarti di finale di Coppa Italia.
A deciderla una doppietta di Abraham e il gol di Joao Felix, con Gimenez a svestirsi dai panni di bomber e ad indossare quelli suggeritore (assist per il portoghese). Di Dovbyk l'unico acuto di una Magica sbiadita, forse stanca dopo gli sforzi profusi in Europa League e in campionato contro il Napoli.
Chiaramente, un po' di amaro c'è ma non bisogna fare alcun dramma. Come ha detto mister Ranieri, fino a qualche tempo fa la Roma era una squadra smarrita nel gioco e nell'anima, quasi non aveva più ambizioni stagionali. Oggi invece, nonostante sia sfumato un obiettivo, la Roma può guardare al futuro con ottimismo, consapevole dei suoi mezzi e di essere protagonista di un percorso che dà ampi segnali di miglioramento. Non sarà una prestazione opaca a cancellare le solide certezze conquistate nelle ultime settimane.
Piuttosto, adesso, è fondamentale ricaricare le batterie per ritrovare energie fisiche e mentali. Vi sarà pochissimo tempo per farlo, perché il calendario presenta altri cinque match cruciali in rapida successione.
Più precisamente, nel giro dei prossimi 18 giorni, i giallorossi dovranno sfidare il Venezia, il Parma e il Monza in Serie A e due volte il Porto in Europa League. Tre trasferte, due partite in casa: a fine febbraio, in quel caso sì, sapremo se la Roma è davvero pronta a tornare a sognare o se il work in progress richiederà ancora un po' di pazienza.
Come sempre, io sono fiducioso. Sosteniamo il club, il mister e i ragazzi!
Daje Roma!
]]>Amantino Mancini ha vestito la maglia della Roma dal 2003 al 2008 vincendo 3 Coppa Italia e 1 Supercoppa Italiana. Il talento brasiliano ha fatto innamorare i tifosi romanisti grazie a gol e giocate sensazionali e su tutte, vengono ricordate le prodezze realizzate in Champions League contro il Lione e il gol di tacco nel derby. Mancini ha vestito anche la maglia del Milan, seppur per poco, nel 2010, mentre sponda Milano ha giocato anche per l’Inter totalizzando 28 presenze in nerazzurro. La breve parentesi in rossonero lo rende un doppio ex per quanto riguarda la sfida di Coppa Italia di questa sera, sulla quale Amantino ha espresso i suoi pareri.
Amantino, tu hai giocato sia con la Roma che con il Milan, sei un doppio ex della sfida di questa sera. Entrambe vengono da una stagione particolare, che idea ti sei fatto delle due squadre?
«Stasera sarà una partita particolare come lo è stata la loro stagione. Il Milan tra cambio allenatore e qualche problema nello spogliatoio ha dei giocatori che non riescono ad esprimere il loro reale valore, su tutti penso a Leao. Anche la Roma ha avuto i suoi problemi, anche la Roma ha cambiato l’allenatore e ha vissuto un inizio di stagione molto complicato, ma dall’arrivo di Ranieri le cose stanno andando meglio e la squadra sta migliorando. Spero di vedere una partita dove si giochi un bel calcio».
Quale tra le due squadre questa sera secondo te è la reale favorita per il passaggio del turno in semifinale?
«Difficile dire se ci sia una favorita tra le due. Però posso dire che vedo la Roma in crescita, in un momento più brillante rispetto al momento del Milan».
Qualche mese fa dicesti che la rosa della Roma aveva del potenziale. Pensi che in questo momento lo stia esprimendo o potrebbe fare ancora meglio?
«La Roma ha iniziato molto male, ha cambiato degli allenatori e adesso si sta riprendendo grazie a Ranieri, che di momenti come questi ne aveva già vissuti con altre squadre. La Roma è in crescita, si sta esprimendo molto meglio e anche alcuni giocatori stanno tornando ai loro livelli. Se dovessero continuare così sono sicuro che in classifica si potrebbe chiudere in posizioni molto buone e perché no, si potrebbe anche arrivare in Champions League» .
Come hai detto, il lavoro di Ranieri ad oggi è stato eccezionale. Pensi che l’ipotesi che possa allenare la Roma anche il prossimo anno sia una strada percorribile?
«La Roma deve iniziare a pensare a Ranieri come si pensa solitamente ad un dirigente. Una figura che sia dentro il club, che capisca di calcio e che conosca l’ambiente romano e romanista. Ma per la panchina penso che la Roma debba puntare su un allenatore che sia veramente top».
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Articolo origionale su ilromanista.eu
]]>Altra partita in casa, altra partita da imbattuta per una Roma che tra le mura amiche dell'Olimpico non perde dallo scorso 2 dicembre contro l'Atalanta. Stavolta non è arrivata una vittoria, ma il pareggio per 1-1 con il Napoli capolista - agguantato nei minuti di recupero grazie ad un bellissimo gol di Angelino (il secondo consecutivo, dopo quello in Europa League) - rappresenta un pareggio preziosissimo in ottica rincorsa ad un piazzamento europeo.
Neanche a dirlo, su questo risultato positivo c'è la firma in calce del solito Ranieri.
Complice anche l'abbondanza di impegni ravvicinati, il mister ha iniziato il match optando per un ampio turnover, consapevole che magari la squadra avrebbe potuto soffrire un po' nella prima frazione di gioco. E in effetti è stato così, ma poi Ranieri ha sparigliato le carte nel secondo tempo, mandando in campo l'artiglieria pesante che ha fatto tutta la differenza del mondo: gli ingressi dei vari Saelemaekers, Paredes, Dybala e Dovbyk si sono infatti rivelati determinanti, in un momento in cui il Napoli aveva abbassato il baricentro (e la guardia) pensando di gestire il vantaggio fino al termine della gara.
Bravi i ragazzi. Ma si tratta di un mini-capolavoro strategico e tattico, che solo un allenatore di grande esperienza poteva riuscire a compiere, peraltro contro una squadra, quella azzurra, che difficilmente concede il fianco all'avversario.
Insomma, amici, la partita contro il Napoli ha regalato alla squadra giallorossa un'ulteriore iniezione di fiducia che consente di guardare con ottimismo al prossimo futuro. A proposito di ciò, a mio parere, la Roma arriverà alla partita di quarti di Coppa Italia contro il Milan in una situazione psicologica nettamente migliore rispetto a quella dei rossoneri. Non parlo di essere favoriti, ma ho buone sensazioni. La speranza è che giovedì ci ritroveremo a commentare una qualificazione in semifinale.
Certo è, intanto, che se pensiamo a come era iniziata la stagione, abbiamo già tanti motivi per sorridere.
Daje Roma!
]]>La Roma è ai Play-Off di Europa League, grazie al successo ottenuto all'Olimpico - davanti ad oltre 60mila tifosi - nell'ultima giornata della fase a gironi: 2-0 al temibile Eintracht Francoforte, che nonostante la sconfitta vola direttamente agli ottavi in virtù di un meritato quinto posto nella classifica generale.
Per la Roma si tratta di una vittoria voluta, di carattere, che consente alla squadra giallorossa di guardare ai prossimi mesi con grande interesse. Di Angelino e Shomurodov le reti valevoli per la qualificazione, ma è stata la prestazione complessiva a rendere possibile l'impresa. La Roma si merita un otto pieno, in una serata dove l'unico sottotono è stato - anche un po' a sorpresa - il trascinatore degli ultimi tempi, Artem Dovbyk, impreciso e ingabbiato nella morsa dei difensori avversari.
È stata una partita complicata, come peraltro si prevedeva alla vigilia. Ma quando alla qualità si uniscono la grinta, la mentalità, lo spirito di sacrificio e un equilibrio quasi impeccabile tutto diventa più semplice. Lo sa bene il mister, il quale a margine della gara ci ha tenuto a spendere parole al miele per i suoi ragazzi, regalandogli un'ulteriore dose di fiducia.
Vedete, sono tanti i motivi per cui Ranieri ha avuto successo durante la sua carriera: uno di questi è certamente il suo essere umile nella vita ed un "Signore" nelle relazioni. Chiaramente, va dato merito ai ragazzi per quello che fanno in campo, ma la verità è che il principale artefice della "rinascita romanista" è proprio lui, Sir Claudio.
Tornando all'Europa League, al cospetto della Roma ai Play-Off ci sarà il Porto, un club dalla prestigiosa tradizione internazionale che non ha bisogno di troppe presentazioni. È stato un sorteggio abbastanza sfortunato (in caso di passaggio del turno sarà derby con la Lazio), ma a questi livelli - si sa - affrontare grandi squadre rientra nella normalità, specie se si è reduci da un percorso non proprio brillante.
Detto ciò, amici, il calendario fitto di impegni - in ballo c'è ancora anche la Coppa Italia - e le ritrovate ambizioni in campionato suggeriscono di guardare partita dopo partita. E soprattutto di affrontare ognuna di esse come se fosse una finale. La prossima si giocherà domenica sera all'Olimpico contro il Napoli capolista della Serie A: inutile sottolineare che sarà un altro incontro molto complicato, nel quale per avere la meglio servirà rasentare la perfezione.
Forza ragazzi, daje Roma!
]]>La bella vittoria 2-0 contro l’Athletic ha un sapore diverso. La domenica è stata storica per l’ Aymorés che all’Estádio Paulo Paschoalino ha vinto la prima partita del club nella storia dell’élite del Campeonato Mineiro. Con i gol di Feliphe Gabriel e Gabriel Neto, uno per tempo, la squadra ha battuto l’avversario in una partita molto combattuta, nella quale il portiere Luisão ha brillato e ha assicurato i tre punti.Il primo tempo è stato molto vivace a Ubá. E a partire meglio è stato l’Athletic, che ha accumulato calci d’angolo e sfiorato il gol con Edson, che chiede una grande parata a Luisão con un colpo di testa al quinto minuto. ll destino ha voluto che Aymorés aprisse le marcature con Feliphe Gabriel. Poi ancora una grande parata di Luisão su un cross bianconero deviato da Feliphe Gabriel, ha evitato il pareggio.Nel secondo tempo Nathan, per l’Athletic, e Da Silva, per l’Aymorés, ci provano, ma non centrano l’obiettivo.Poi Mateus Gonçalves riceve la palla da Wallisson, dribbla il marcatore e chiama a una grande parata Luisão. Anche Douglas Pelé ha avuto una buona occasione, ma l’ha sprecata, mentre Mateus Gonçalves e David Braga sono stati fermati a Luisão.Il raddoppio dell’ Aymorés arriva al 34°: Adsson parte da centrale in superiorità numerica. Gabriel Neto riceve la palla sulla sinistra, entra in area e colpisce con decisione, basso. Jefferson ha toccato la palla, ma non ha evitato il secondo gol. C’era ancora tempo per Lincoln, Mateus Gonçalves e Iarley per sfiorare il gol ma Luisão si fa trovare pronto. Finisce così 2-0 per l’ Aymorés che vince la prima partita nella storia dell’élite Mineiro.
Nella gara successiva Aymorés e Uberlândia segnano nel primo tempo e pareggiano 1-1 davanti a un bel pubblico nello stadio Paulo Paschoalino, a Ubá. I due gol sono arrivati nel primo tempo, con Luis Felipe e Michael Paulista. Il risultato ha impedito alle due squadre di avvantaggiarsi nella lotta per un posto in semifinale. Pressing a inizio partita, al 6′ Jean Carlo colpisce dal limite dell’area e costringe Thiago Braga ad una bella parata.solo tre minuti più tardi, Aymores in vantaggio con il gol di L.Felipe.Il pareggio è arrivato al 23°, con una bella giocata di Ruan terminata con un gol di Michael Da Silva Alves. L’Aymores ha chiesto anche un rigore nel recupero ma nemmeno il VAR è intervenuto.Nella ripresa i padroni di casa hanno ripetuto la pressione vista a inizio primo tempo. Scatenato da Luciano Quadros dalla panchina, Bruninho si fa minacciare da una punizione parata da Thiago Braga. Con poco movimento in attacco, l’Uberlândia ha perso slancio nel gioco e ha abbassato le linee. Nel frattempo Luciano Quadros ha aggiunto altri due attaccanti. Bruninho colpisce la traversa con un calcio di punizione. La smorzata alla fine non ha avuto alcun effetto e la partita è finita in parità.Domenica l’ Aymorés visita Itabirito all’Independência alle 16:00 (ora di Brasilia)
Articolo originale su salottoroma.it
]]>È 2-1 al "Bluenergy Stadium", la Roma torna a vincere in trasferta dopo un lungo digiuno durato 9 mesi e 18 partite. Lo fa proprio contro l'ultima squadra che aveva battuto lontano dall'Olimpico: un ottimo Udinese, che forse avrebbe meritato qualcosa in più dalla gara di ieri.
Complice un po' di turnover, infatti, la Roma non ha offerto una prestazione brillante. Soprattutto a difesa e centrocampo, dove qualche disattenzione di troppo - penso al gol friulano segnato da Lucca, lasciato completamente libero di tirare - e la scarsezza di idee avevano complicato i piani del match. C'è da dire, tuttavia, che proprio il fatto che la squadra giallorossa sia riuscita a ribaltarla, nonostante le difficoltà, assume un grande significato sotto il profilo psicologico e mentale: si tratta di una vittoria di carattere, che fino a qualche tempo fa non sarebbe probabilmente mai arrivata.
Merito di mister Ranieri, sceneggiatore di una reazione portentosa dopo i disastri di inizio stagione. Una reazione d'orgoglio e appartenenza, proprio come quella che a Udine ha portato ai due calci di rigore, poi realizzati da Pellegrini e Dovbyk (decisivi anche gli ingressi in campo di El Shaarawy, Cristante e Dybala).
Insomma amici, chi aveva già "fatto il funerale" alla Roma dovrà rivedere le sue previsioni. Perché la Magica, adesso, si trova ad appena sette punti dal quinto posto occupato dalla Juventus, piazzamento che, a meno di clamorosi colpi di scena, varrà il pass per la prossima Champions League. Se pensiamo a dove eravamo qualche settimana fa, mi sembra una notizia fantastica.
Ma a proposito di competizioni internazionali, ora testa all'ultima gara della fase a gironi di Europa League contro l'Eintracht Francoforte: vincerla significherebbe avere la certezza della qualificazione ai Play-Off senza preoccuparsi di ciò che accade sugli altri campi.
Non sarà un match semplice: i tedeschi stanno attraversando un buon momento di forma, come dimostra lo score di 4 successi e 1 pareggio maturato nelle ultime cinque uscite tra campionato e coppe. Io però - come sempre, e oggi ancora più di altre volte - sono fiducioso che le cose possano andare per il meglio. E voi?
Daje Roma!
]]>Una partita giocata bene, con la giusta intensità e con le interessanti trame offensive volute da mister Ranieri. La Roma ha proposto calcio, a tratti dominato i padroni di casa dell'Az Alkmaar, ma è mancata nell'ultimo passaggio. E allora puntuale è arrivata la beffa, agevolata da un Celik in ritardo nell'attuare la trappola del fuorigioco sulla rapida ripartenza degli olandesi.
Ci ha provato, la Roma, a riacciuffare il pari nel finale, con Soulé e Dybala vogliosi e pericolosi. Ma nulla da fare, quel che resta è un po' di amarezza: zero punti per i giallorossi, che adesso hanno un'unica chance per accedere agli ottavi di Europa League: qualificarsi per i Play-Off.
Tutto è dunque rinviato all'ultima giornata della fase a gironi: per avere la certezza della qualificazione ai Play-Off, la Roma dovrà battere all'Olimpico il temibile Eintracht Francoforte. In caso di pareggio, invece, servirà sperare in svariati risultati favorevoli sugli altri campi. Non si prospetta una missione agevole, ma una cosa è certa: bisogna avere fiducia in questa squadra, che da un po' di tempo ha decisamente cambiato rotta e oggi può dire la sua ad alti livelli.
Prima del cruciale appuntamento europeo, tuttavia, ci sarà un'altra gara importantissima. Quella di campionato contro l'Udinese, che pure avrà un peso specifico enorme riguardo le ambizioni della Magica nei prossimi mesi. Battere i bianconeri al Bluenergy Stadium, infatti, significherebbe non solo infrangere il tabù trasferta (la Roma non vince fuori casa dallo scorso 25 aprile, quando battè 2-1 proprio i friulani) ma anche fare un altro passettino verso le zone nobili della classifica di Serie A.
Sosteniamo i ragazzi e sempre daje Roma!
]]>Debutto con un pareggio a reti inviolate per L’Aymores di Amantino Mancini contro l’ Atlético-MG nel Campionato Mineiro, a Ubá
Attuale cinque volte campione della competizione, l’Atlético ha mosso il primo passo nella ricerca del sesto titolo che non vince dagli anni ’70.
A Ubá, i primi 45 minuti di gioco sono stati molto intensi. Con una squadra composta principalmente da atleti Under 20, Galo ha iniziato a pressare e ha sprecato buone occasioni per aprire le marcature con Luiz Filipe, Louback e Júlio César. Col passare del tempo però il Mineiro guidato da coach Guilherme Dalla Déa perde terreno nei confronti dei padroni di casa. Nel finale Aymorés ha sfruttato molto il lato destro del campo, mandando la palla sopra la traversa e in altre occasioni è stato bravo il portiere Gabriel Delfim, riserva immediata di Everson.Elementi principali della squadra sono Marcelinho, Emerson Júnior e Jean Carlo.
Intensa anche la seconda parte del confronto, ma il caldo ha messo davvero in difficoltà le squadre, stanchezza e crampi hanno prevalso.
Galo e Azulão hanno avuto occasioni da gol ma, con i 34 gradi, la mancanza di mira e la grande prestazione dei portieri, il punteggio non è cambiato. Luisão e Gabriel Delfim sono stati elementi principali del confronto.
Articolo originale su salottoroma.it
]]>3-1 al Genoa in un Olimpico affollato da oltre 60mila tifosi. Quarta vittoria consecutiva in campionato tra le mura di casa. Altri tre punti che valgono oro ai fini di una classifica che comincia a farsi sempre più interessante.
La Roma continua a gonfie vele la sua rincorsa ad un piazzamento europeo, grazie alle marcature di Dovbyk ed El Shaarawy e all'autogol di Leali sull'ennesima palla pericolosa messa da Dybala. La Joya è stato nettamente il migliore in campo: incrocio dei pali su punizione, assist per il Faraone, tante giocate sontuose e, appunto, il ruolo da protagonista sulla rete che ha chiuso la partita. Vederlo esprimersi così è semplicemente una delizia per gli occhi e per il cuore.
Ma la bella Roma di ieri sera non è stata solo Dybala. Perché ho visto una squadra i cui interpreti sapevano tutti cosa dovevano fare e lo hanno fatto alla perfezione. Solida la difesa, poco sollecitata - incolpevole sul gol del Genoa - ma sempre attenta dal primo all'ultimo minuto. Bene anche il centrocampo e gli esterni, che hanno funzionato seguendo meccanismi ben collaudati garantendo, allo stesso tempo, fluidità di manovra ed equilibrio.
Insomma, ho visto una squadra che si candida a tornare tra le grandi della Serie A. Non mi stancherò mai di ripeterlo: gran parte del merito è di Mister Ranieri, bravo ad entrare nella pancia e nella testa dei calciatori, i quali adesso rispondono con concentrazione e impegno qualsiasi sia la situazione che gli si propone. Sempre in riferimento ai meriti del mister, la mossa decisiva contro i rossoblu è stata sicuramente l'ingresso in campo di El Sharaawy, il quale ha spaccato il match alla sua maniera alterando concretezza e giocate illuminanti.
Sono veramente contento di come si sia ripresa la Roma dopo una partenza in netta salita. Adesso, però, è il momento di mandare in archivio questa striscia positiva di risultati per guardare al prossimo futuro. E il prossimo futuro ci racconta di un mini-ciclo cruciale, cinque gare per la precisione: Az ed Eintracht Francoforte in Europa League, Udinese e Napoli in campionato, il Milan ai quarti di Coppa Italia. Il finale di gennaio e l'inizio di febbraio ci diranno se i mesi a seguire saranno soltanto una preparazione alla prossima stagione, oppure se la Magica può ambire a qualcosa di importante anche a breve termine.
Daje Roma!
]]>L'ospite di questa puntata de L'INTERVISTA è Amantino Mancini, ex calciatore della Roma passato alla storia nella Capitale per aver segnato nel Derby contro la Lazio con un colpo di tacco volante
]]>Continua la serie positiva della Roma, che da oltre un mese sta dimostrando di essere totalmente rigenerata dalla "cura Ranieri".
Il 2-2 maturato ieri pomeriggio in casa del Bologna ci racconta infatti di una Roma in salute, volenterosa, talvolta non scintillante, ma sicuramente ben messa in campo ed equilibrata.
Insomma, ci racconta di una squadra sempre più ad immagine e somiglianza del suo allenatore. Che probabilmente avrebbe meritato di concludere il primo tempo in vantaggio e che poi ha avuto il merito di sbloccarla nella ripresa con Saelemaekers. La rete del belga è stata vanificata da cinque minuti di passaggio a vuoto, in cui i rossoblu sono riusciti addirittura a ribaltarla complice un calcio di rigore. Il Bologna è cresciuto tanto nella seconda parte del match, ma a mettere le cose a posto ci ha pensato nel recupero un glaciale Artem Dovbyk. L'attaccante ucraino, reduce da una prestazione di grande sacrificio, è andato a segno dagli undici metri, dopo un fallo di mano molto discusso dagli emiliani.
Il pareggio è un risultato complessivamente giusto, sebbene non accontenti appieno nessuno dei due club. Uscire dal "Dall'Ara" senza nemmeno un punto sarebbe stata una vera beffa per i colori giallorossi.
Personalmente sono molto soddisfatto, amici romanisti. Si prospettava una partita complicata e i ragazzi hanno superato anche questo esame, dopo aver vinto il derby ed offerto altre buone prestazioni. La Roma è viva e oggi, guardando la classifica, ho sempre di più il sentore che qualche ambizione europea può averla ancora: recuperare una decina di punti in 18 partite non mi sembra una missione impossibile. Soprattutto se la società dovesse fare i giusti investimenti nel mercato di gennaio.
Daje Roma!
]]>Vittoria per 2-0, in un Olimpico caldissimo e Magicamente colorato di giallorosso. Succede tutto in 18 minuti, grazie ai gol del Capitano Lorenzo Pellegrini e di un Alexis Saelemaekers sempre più protagonista nel nuovo corso targato Claudio Ranieri. La Roma si prende il derby contro la Lazio meritatamente, regalandosi un fantastico inizio di 2025, dopo i segnali di rinascita mandati nelle scorse settimane. È stata una serata incredibile, sono davvero contento di averla vissuta dal vivo assieme alla mia famiglia. Le emozioni del derby non si possono spiegare. Così come non si può spiegare l'emozione che si prova quando i tifosi romanisti ti travolgono di affetto. Grazie mille a tutti, mi avete fatto venire la pelle d'oca.
Quella vista nel derby è stata una Roma che ha mostrato grande personalità e attenzione, oltre che una spiccata voglia di fare bene. La stessa che ha portato Pellegrini a scrollarsi di dosso le critiche e a disegnare una traiettoria incredibile. Un gol figlio anche della fiducia trasmessagli da mister Ranieri. Claudio, come immaginavamo, si è davvero rivelato l'uomo giusto per risollevare le sorti giallorosse. Aver recuperato il Capitano e molti altri tasselli fondamentali, in così poco tempo, possiamo definirlo un piccolo miracolo. A proposito di questo, è doveroso sottolineare le belle prestazioni dei vari Hummels, Koné, Paredes e dello stesso Saelemaekers. Ed è doveroso sottolineare anche la generosità di chi non ha brillato ma ha lottato con le unghia e con i denti per difendere i tre punti per più di 70 minuti. Passata in vantaggio, la Roma non si è chiusa in difesa né ha avuto un atteggiamento troppo passivo. Ma ovviamente il copione della gara è cambiato, complice una Lazio alla costante ricerca della rete dell'1-2. È stata sicuramente una partita di sacrificio per molti giocatori (vedi Dovbyk e Dybala): tutti hanno dato il loro prezioso contributo, compresi i subentrati, scesi in campo nel momento in cui gli avversari spingevano fortissimo (penso a Pisilli ed El Shaarawy). Possesso palla, concentrazione, corsa e pochi fronzoli: una fase difensiva quasi impeccabile, quella della Roma. Merito dell'esperienza dell'allenatore, ma soprattutto dell'applicazione dei ragazzi, che finalmente pensano e lavorano l'uno per l'altro, senza risparmiarsi o cullarsi sugli allori.
Insomma, amici, la Roma si è dimostrata squadra vera! La Roma si è dimostrata superiore alla Lazio, che attualmente occupa il quarto posto. La Roma è ufficialmente tornata? Penso proprio di sì. E quest'ultima rappresenta la notizia migliore della straordinaria notte all'Olimpico. Difficile dire cosa altro potrà riservarci questa stagione ormai compromessa da una partenza disastrosa. Quel che è certo, però, è che oggi possiamo guardare al prossimo futuro con ottimismo. Incrociamo le dita e vediamo che succede.
Daje Roma!
]]>Le parole in esclusiva di Amantino Mancini rilasciate al Corriere dello Sport-Stadio
Guarda il video su corrieredellosport.it
]]>1-1 a San Siro tra Milan e Roma nell'ultima partita di un 2024 avaro di soddisfazioni per il popolo giallorosso. Anche il pareggio ottenuto ieri sera lascia un po' l'amaro in bocca per il secondo tempo dominato. Ma forse è proprio su questo aspetto che vale la pena soffermarsi, per poter guardare con ottimismo al prosieguo di campionato. Perché ormai possiamo dirlo senza timore di essere smentiti: la cura Ranieri sta funzionando. La Roma è viva e si presenterà al 2025 con l'obiettivo di dare una svolta ad una stagione fin qui abbastanza balorda.
I presupposti affinché ciò avvenga ci sono tutti. A cominciare dai netti miglioramenti della manovra offensiva e all'intesa tra Dybala e Dovbyk che va via via diventando sempre maggiore (bellissimo l'assist di tacco dell'ucraino, deliziosa la rete della Joya). Sempre meglio anche il centrocampo, dove i vari Pellegrini, Paredes, Koné e Pisilli garantiscono quantità e qualità senza cali di concentrazione. Discorso simile per quanto riguarda la difesa, che sta tornando a funzionare con grande solidità, e gli esterni, a cui manca solo un po' di continuità.
Insomma, amici, vedo una Roma in ripresa e che - finalmente - ha trovato una quadra. Se a tutto ciò ci aggiungiamo che presto la società potrà intervenire sul mercato, allora non possiamo che essere fiduciosi in vista del prossimo futuro.
Adesso, superati gli esami con Parma e Milan, il 2025 si aprirà con l'attesissimo derby contro la Lazio. Vincerlo, oltre a tutto quello che già sappiamo, significherebbe regalarsi un'ulteriore conferma di essere sulla strada giusta. Io ci credo.
Daje Roma! E tanti auguri a tutti!
]]>5-0 al Parma e grande festa di Natale all'Olimpico, per una Roma che offre segnali molto positivi nel suo percorso di rinascita. Una rinascita firmata Claudio Ranieri, ma non solo...
Perché la partita di ieri ci ha raccontato di un Paulo Dybala vero trascinatore della squadra giallorossa, con una prestazione che ha messo in secondo piano le voci di mercato degli ultimi giorni. Certo, non possiamo ancora cantare vittoria: non è detto che la "Joya" resterà nella Capitale, ma la doppietta con assist dell'argentino avrà sicuramente un peso specifico enorme sulle riflessioni dei vertici romanisti.
In generale, ho visto una Roma padrona del campo, sempre dominante rispetto ad un Parma abbastanza sottotono. Ho visto una squadra, quella giallorossa, che ha saputo macinare gioco e sviluppare trame offensive interessanti, complice anche un generosissimo Dovbyk. Sono davvero felice per l'attaccante ucraino, che, reduce dalle due reti in Coppa Italia, ha nuovamente trovato la via del gol, dopo aver lavorato per i compagni per oltre un'ora.
Benissimo gli esterni e il centrocampo, con Saelemaekers (gol del 2-0) e Angelino in versione "moto perpetuo" e con Paredes (gol del 4-0) impeccabile sia in cabina di regia sia negli inserimenti. Molto bene anche la difesa, solida e attenta sulle poche azioni pericolose costruite dagli avversari.
Insomma, amici, è stata una Roma che ha sfiorato la perfezione (come testimonia anche il fatto che il mister ha deciso di non effettuare cambi durante i 90 e passa minuti di partita). Qualche giorno fa, ci eravamo lasciati indicando Parma e Milan come due esami fondamentali per la Magica, in vista del 2025. Il primo possiamo definirlo 'superato a pieni voti'. Adesso, testa alla sfida con i rossoneri in programma domenica 29 gennaio alle 20:45. La speranza è di ritrovarci qui a parlare di un altro successo importante.
Intanto, auguro a voi e alle vostre famiglie un sereno Natale!
]]>Dopo la sconfitta contro il Como in campionato, la Roma è riuscita a reagire immediatamente guadagnandosi i quarti di finale della Coppa Italia. Il netto 4-1 alla Sampdoria - ottenuto grazie alle reti Dovbyk (2), Baldanzi e Shomurodov - testimonia la volontà della squadra di seguire la strada che porta alla luce in fondo al tunnel. Per trovarla, servirà adesso assestarsi sui binari della continuità.
Ma non sarà una missione facile. Lo sa bene mister Ranieri, che davanti a sé ha due partite complicatissime. La prima all'Olimpico con l'ottimo Parma guidato da Pecchia. La seconda a San Siro, dove sfiderà un Milan voglioso di risalire la classifica. In entrambe le occasioni, serviranno delle prestazioni quasi perfette, cercando di trovare il giusto mix tra propositività e solidità.
In sintesi, si tratta di due esami importanti. Perché chiudere il 2024 in maniera positiva vorrebbe dire mettere le basi per un inizio di 2025 con un morale sicuramente migliore di quello di oggi. A proposito di inizio 2025, il nuovo anno ci proporrà subito la sfida più attesa: il derby con la Lazio. Inutile sottolineare che le basi per vincerlo dovranno essere messe proprio nei prossimi match.
Detto ciò, amici giallorossi, vorrei soffermarmi brevemente sul "caso" Dybala. Sto leggendo, in questi giorni, notizie che vorrebbero Paulo pronto a lasciare la Capitale. Per quanto mi riguarda - pur ribadendo il concetto che la Roma debba trovare delle soluzioni per essere meno dipendente dall'ispirazione (o meno) dell'argentino - sarebbe un duro colpo perdere la "Joya". Questa squadra va rinforzata, non privata dei suoi elementi migliori.
Vero che la cessione garantirebbe alla società di sollevarsi del peso di un ingaggio oneroso, ma ho un paio di domande a fare da contraltare: dove lo si trova un sostituto all'altezza, nel mercato di gennaio? Siamo sicuri che cedere Dybala ora che Dovbyk si è sbloccato possa rappresentare la scelta giusta per il reparto offensivo?
Ribadisco, io mi terrei stretto Dybala e cercherei di valorizzare due gioielli come Baldanzi e Soulé. Ma vedremo come andrà a finire ed eventualmente quali saranno le contromosse decise da Ranieri e la dirigenza. Intanto, vi saluto con la speranza che lunedì saremo a parlare di una bella vittoria che ci rilancia in campionato.
Daje Roma!
]]>Una Roma spenta, scarica e poco determinata esce sconfitta per 2-0 sul campo del Como, complici le reti di Gabrielloni e Nico Paz nei minuti di recupero. Dopo i successi contro Lecce e Sporting Braga, si torna a respirare aria di crisi nella Capitale con tanto di voci su una possibile mini-rivoluzione nel mercato di gennaio. Cosa ne penso?
Amici, io penso che ieri sera abbiamo assistito ad una prestazione molto insufficiente della squadra giallorossa. Parliamo di un solo tiro nello specchio della porta contro i dieci del Como, di un secondo tempo in cui si è subita oltremodo la pressione degli avversari, che alla fine l'hanno spuntata (meritatamente) grazie ad una maggiore voglia di vincere. Ecco, forse quest'ultimo rappresenta l'aspetto che più mi lascia deluso.
Mettendo però da parte la delusione, e cominciando a ragionare da dirigente, non sono sorpreso da questa sconfitta e non mi sembra il caso che ne si faccia un dramma. Dico questo perché era impossibile pensare che una crisi profonda come quella attraversata dalla Roma possa risolversi improvvisamente da un momento all'altro.
Certo, perdere in questa maniera rappresenta un passo indietro. Ma se ben ricordate, qualche settimana fa scrissi "Se Roma non è stata costruita in un giorno, anche la rinascita della Roma necessita di tempo". Ed è proprio questo il concetto che oggi vorrei ribadire. Ranieri e i ragazzi stanno lavorando seriamente, remando tutti nella stessa direzione: la luce in fondo al tunnel comincia ad intravedersi, ci sono però delle problematiche strutturali nella squadra che necessitano di tempo per essere risolte.
In tal senso, si, sarei favorevole all'intervento della società sul mercato di riparazione. Del resto, in una situazione del genere, non si può lasciare nulla di intentato. L'importante è che si tratti di operazioni mirate, in cui venga coinvolto pienamente lo stesso Ranieri. Per quanto mi riguarda, le prime cose da fare sarebbero due: rinforzare gli esterni e trovare una soluzione per rendere la squadra meno Dybala-dipendente.
Daje Roma!
]]>3-0 allo Sporting Braga, tra le mura amiche di uno stadio Olimpico tornato ad emozionarsi dopo tante delusioni.
Reduce dal successo in campionato contro il Lecce, la Roma si conferma in netta ripresa ottenendo la seconda vittoria in Europa League che rilancia le sue ambizioni in campo internazionale.
Già nelle partite precedenti, nonostante i risultati non proprio positivissimi, i ragazzi allenati da Claudio Ranieri avevano trasmesso segnali incoraggianti in vista del prossimo futuro. Ieri sera è arrivata la conferma che questa squadra ha un'anima ed è vogliosa di riscattarsi. Per distacco, si tratta della migliore prestazione stagionale.
Non solo grinta e cuore. Anche qualità, armonia, intuizione, fluidità della manovra: tutte componenti che sembravano smarrite fino a qualche settimana fa. La strada è ancora lunga, ma è evidente che la Roma ha imboccato quella giusta per tornare protagonista ad alto livello.
Sontuoso il centrocampo, con Koné e Pisilli a fare da padroni sulla mediana e con Pellegrini a dare brillantezza sulla trequarti e a segnare il gol dell'1-0. Una rete importante del Capitano, che sbloccando la gara al 10' ha trasmesso fiducia ai compagni e fatto sì che potessero esprimersi con maggiore serenità. Ottima anche la prova degli esterni, con Abdulhamid (gol del 2-0) e Zalewski (assist per Pellegrini) a rappresentare costantemente una spina nel fianco dei portoghesi. Compatta la difesa, sempre attenta a non concedere spazi durante la manovra degli avversari. Se poi ci mettiamo che il 3-0 è stato confezionato da Hermoso (assist) e Ndicka, allora il reparto arretrato si aggiudica una promozione a pieni voti. La stessa che si merita l'allenatore, a cui va il nostro ringraziamento per aver risollevato la Roma da una situazione complicatissima. Solo applausi per mister Ranieri, uomo simbolo del popolo giallorosso.
Insomma, amici, il peggio sembra passato. Finalmente si vede la luce in fondo al tunnel. Adesso bisognerà continuare a lavorare in questa direzione, con serietà, consapevolezza, orgoglio e passione. Il potenziale c'è, seguendo la giusta ricetta potrebbero materializzarsi anche gli estremi per sognare in grande...
Daje Roma!
]]>Finalmente una vittoria, finalmente tre punti, ottenuti dinanzi a tantissimi tifosi giallorossi desiderosi di una gioia all'Olimpico: dopo il botta e risposta nel primo tempo Saelemaekers-Krstovic, la Roma batte il Lecce per 4-1 grazie al tris nella ripresa firmato Mancini, Pisilli e Koné.
Una vittoria di carattere e qualità, di orgoglio e concretezza, contro una squadra in salute rivitalizzata dall'arrivo di Giampaolo.
Ecco, amici, per ogni club, tutte le stagioni hanno un momento di svolta. Io mi auguro che il successo di ieri sera rappresenti per la Roma una nuovo inizio. D'altra parte, nonostante le poche soddisfazioni in termini di punti, già contro Napoli, Tottenham ed Atalanta qualche timido segnale incoraggiante si era intravisto.
Venendo ai singoli, bene tutti. Senza alcuna eccezione. Ma un plauso particolare va fatto ad esterni e centrocampisti, la cui prestazione è stata straripante in entrambe le fasi. Positiva anche la prova di Dybala, che da falso nuove non ha dato punti di riferimento e ha acceso la squadra propiziando 3-4 occasioni da gol.
Insomma, la cura Ranieri sta funzionando, ma bisogna essere consapevoli che la strada per uscire dalla crisi potrebbe nascondere ancora qualche insidia. Quindi testa bassa e lavorare con umiltà, affrontando partita per partita, come se fosse una finale.
Se "Roma non è stata costruita in un giorno", anche la rinascita della Roma necessita di tempo. L'auspicio è che possa compiersi il prima possibile.
Daje!
Amantino Mancini
]]>Alessandro Faiolhe Amantino (meglio noto come “Amantino” Mancini) ha disputato 154 partite (condite da 40 gol) con la maglia della Roma, con la quale ha vinto due volte la Coppa Italia (2006-2007 e 2007-2008) e una volta la Supercoppa Italiana, sempre nella stagione 2007-2008.
Amantino Mancini è attualmente dirigente dell’SC Aymores, squadra neopromossa che (il prossimo 9 Dicembre) inizierà la preparazione per il Campeonato Brasileiro Série A: la massima serie brasiliana.
Proprio la Roma è stato il main topic dell’intervista che l’ex-calciatore brasiliano ha concesso in esclusiva ai nostri microfoni. Non solo, però. L’ex-giallorosso ha anche parlato della delicata situazione legata ad un altro ex-giallorosso (Edoardo Bove), ma anche di Claudio Ranieri e della lotta scudetto in Serie A.
Di seguito le sue parole.
Bove
“Bove è un ottimo calciatore e un bravo ragazzo. Sono molto dispiaciuto per quanto gli sia accaduto, non credo sia qualcosa di prevedibile e gli auguro con tutto il cuore di stare meglio e poter tornare a giocare a calcio.”
Ranieri
“Ranieri è un ottimo tecnico, conosce benissimo la piazza di Roma e la tifoseria essendo la terza volta che allena qui. È importante la sua presenza in questi momenti molto difficili per il morale della squadra ma credo che Ranieri sappia benissimo cosa sia necessario per rilanciare la squadra in classifica. Sarà fondamentale vincere contro il Lecce e allontanarsi dalla pericolosa zona retrocessione che ora è a solo due punti di distacco dai giallorossi.”
Dybala
“Dybala è un campione e ha sempre dimostrato quando è in campo di poter fare la differenza sia negli assist che nei gol. La sua presenza potrebbe essere determinante per riportare la Roma in alto.”
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Articolo originale su calciostyle.it
]]>Dopo il pareggio in Europa League contro il Tottenham, tutti ci auguravamo che la Roma potesse allungare la serie positiva strappando almeno un pareggio all'Olimpico contro la forte Atalanta guidata da Gasperini. Purtroppo, però, la squadra giallorossa ha confermato i suoi limiti strutturali, cedendo nella ripresa ad una corazzata che, ad oggi, rappresenta una seria candidata alla vittoria del campionato.
Eppure, in mezzo a tanta delusione, io sono dello stesso avviso di mister Ranieri. Ovvero ritengo che, come a Londra, la Roma qualche timido segnale incoraggiante l'abbia trasmesso, al di là del 2-0 che ha premiato il club nerazzurro.
Principalmente mi è piaciuto l'atteggiamento dei ragazzi, che hanno approcciato bene alla partita e per oltre un'ora si sono battuti alla pari con grande lucidità. Proponendo gioco e tenendo alta la concentrazione in fase difensiva, ma anche mostrando quella necessaria tenacia che i tifosi chiedevano a gran voce.
Poi un po' la stanchezza e un po' gli episodi (si pensi all'1-0 con deviazione decisiva di Celik) hanno spostato l'inerzia altrove, la situazione si è fatta complicata e - come spesso capita quest'anno - la Roma non è riuscita a raddrizzarla. Se a ciò ci aggiungiamo che la luce di Dybala non ha brillato e che Dovbyk è apparso abbastanza slegato dal gioco, ecco tirate le somme di un risultato per certi versi severo ma complessivamente giusto.
Per quanto mi riguarda, amici, mi sarei chiaramente aspettato di più ma perdere con l'Atalanta ci può stare. Ci ha perso anche il Napoli primo in classifica, sempre in casa e addirittura per 0-3. Quindi, non facciamone un dramma e sforziamoci di pensare positivo. Io credo che Ranieri, con la sua infinta esperienza, riuscirà in qualche modo a portare la squadra fuori dalla crisi. Adesso l'unica cosa da fare è continuare a lavorare sodo con una sola consapevolezza: si può solo risalire.
Daje Roma!
]]>Dopo la falsa partenza di Napoli, la Roma di Claudio Ranieri era chiamata a reagire nella gara di Europa League in casa del Tottenham. E la serata in Inghilterra ci ha dato due notizie, una buona e una cattiva.
La prima riguarda il fatto che la squadra giallorossa ha ritrovato un'anima ed offerto una prestazione positiva, riuscendo a raggiungere un insperato pareggio nei minuti finali. La seconda, invece, è che il 2-2 maturato all'Hotspur Stadium assume i tratti di una mezza sconfitta, dal momento che il discorso qualificazione resta in ripida salita: i playoff andranno conquistati nelle ultime tre partite con Braga, AZ ed Eintracht.
Oggi, però, ritengo sia giusto soffermarci sugli aspetti positivi. Perché - in base a quanto visto nel recente passato - non era scontato che la Roma rispondesse presente al tentativo di scossa avanzato da Ranieri. La scossa c'è stata eccome, e adesso il mister potrà lavorare con la consapevolezza di avere gli estremi per raddrizzare la stagione.
Del match di ieri, mi è piaciuto l'atteggiamento dei ragazzi in entrambe le situazioni di svantaggio. E mi è piaciuto anche come il mister l'ha impostata a livello tattico, schierando un sistema decisamente più offensivo rispetto a quello (troppo conservativo) adottato al "Maradona". Probabilmente, le due cose sono collegate: se si trasmette coraggio, di conseguenza aumentano l'autostima e la voglia di imporsi.
Sta di fatto che ho visto passi in avanti sia per quanto riguarda le qualità dei singoli sia il livello della manovra in generale. Benissimo sugli esterni, con Celik ed Angelino (quasi) impeccabili in entrambe le fasi. Positiva anche la prova dei centrocampisti, solidi e propositivi come non lo erano da tempo. Meno bene Dovbyk, costantemente slegato dalla manovra e disattento alla linea del fuorigioco, così come hanno faticato un po' i tre di difesa, che però hanno l'attenuante di aver incontrato avversari davvero fastidiosi. C'è da dire, peraltro, che se stiamo parlando di un pareggio è merito proprio dei gol segnati da Ndicka e Hummels. Quest'ultimo, reduce da un'altra prestazione al di sotto delle aspettative (suo il fallo da rigore valso al Tottenham l'1-0), ha saputo riscattarsi da vero campione e credo che questo gol sarà una grande iniezione di fiducia per lui. Fiducia è la parola giusta se si pensa anche alla prestazione di Dybala, il quale sembrerebbe sulla strada giusta per ritrovare la forma migliore.
Insomma amici romanisti, al netto del solo punto conquistato, il giovedì di Europa League ci ha regalato diversi aspetti incoraggianti. La speranza è che questi possano presto assumere i tratti della rinascita, magari già a partire dalla difficilissima gara di campionato contro l'Atalanta. Crederci sempre, mollare mai!
Daje Roma!
]]>Ciao amici, sono settimane intense di fatica e cariche di emozione sul fronte Aymores. E sono felice di raccontarvi che, dopo la promozione alla Serie A del campionato Mineiro, questo giovane progetto in cui ripongo grandi speranze ed aspettative continua a viaggiare a vele spiegate: se mi guardo indietro, non potrei essere più orgoglioso delle tante cose che abbiamo realizzato negli ultimi mesi.
Più nel dettaglio abbiamo cominciato a lavorare in ottica futura, dedicando gran parte delle nostre giornate alla costruzione di fondamenta forti e stabili. Sia io che i miei soci ci siamo spesi senza risparmiare un granello di energia, consapevoli del fatto che solo un progetto con una buona base può rivelarsi vincente nel lungo periodo.
Per quanto riguarda la squadra, ci siamo mossi bene sul mercato. Conducendo una campagna acquisti che ha portato nel club ben 20 giocatori, in attesa che inizino la preparazione il 9 dicembre e il campionato a fine gennaio. Sappiamo che ci aspetta una stagione difficile, ma siamo carichi e ottimisti, nonché sicuri di aver puntato su profili di alta qualità: il nostro obiettivo è quello di mantenere la categoria, e magari puntare alla Serie B del campionato nazionale.
Ma oltre ai progressi in tema di rosa, ne abbiamo fatti anche a livello di strutture, con l'acquisto di un centro sportivo di circa 100.000 metri quadri. Una nuova casa con due campi regolamentari e tre piccoli per i bambini, dove la prima squadra e le giovanili avranno a disposizione tutto ciò che è necessario per vivere il calcio in maniera professionale.
È un sogno che si realizza per tutti noi che rappresentiamo il club e vogliamo diventare un punto di riferimento a livello regionale. È un sogno che si realizza anche per l'intera città, che potrà godere di una vera e propria eccellenza volta a valorizzare il territorio e, ovviamente, i suoi talenti in rampa di lancio.
Sono molto soddisfatto, amici, e altrettanto speranzoso che riusciremo a ritagliarci un ruolo da protagonista, facendo parlare della nostra realtà anche in Europa. Intanto, testa bassa e continuiamo a lavorare, sempre con amore e col sorriso sulle labbra.
]]>Un primo tempo troppo passivo, affrontato col baricentro basso e cercando di non correre rischi (senza riuscirci peraltro). Molto meglio nella ripresa, quando - complice lo svantaggio - la situazione ha richiesto una maggiore propensione offensiva. Piccoli segnali di risveglio, ma nel complesso la terza esperienza di Claudio Ranieri alla Roma è cominciata in maniera negativa: 1-0 il punteggio finale per il Napoli capolista, col grande ex Romelu Lukaku ad andare a segno al minuto 54 su perfetto assist di Di Lorenzo.
Chiaramente, non stiamo parlando di una debacle. Stiamo parlando di una gara persa con la squadra che, con ogni probabilità, contenderà lo scudetto all'Inter fino alla fine. Quel che è certo però è che si tratta di un debutto amaro. Mi sarebbe piaciuto, infatti, che la Roma avesse avuto maggior coraggio, rischiando anche di perdere più nettamente, ma consapevole di averci provato. La Roma, invece, ha lasciato il "Maradona" con il solo rimpianto della traversa colpita da Dovbyk in un timido assalto finale: davvero troppo poco per dire che il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto.
Nel dettaglio, ho trovato l'impostazione tattica di Ranieri conservativa oltre il necessario. Il 4-5-1 iniziale ha sicuramente garantito equilibrio, ma allo stesso momento ha trasmesso al Napoli - ancora non brillantissimo sul piano del gioco - l'idea che fosse possibile tenere in mano le redini della partita. La mia impressione, inoltre, è che l'approccio rinunciatario abbia gravato sull'atteggiamento dei ragazzi, apparsi timorosi e - a tratti - sfiduciati, quasi come se non credessero nella possibilità di tornare nella Capitale con i tre punti in tasca: al netto delle questioni tattiche, mi sarei aspettato una reazione migliore anche da parte loro, dopo il terzo avvicendamento in panchina.
Speriamo, adesso, che col passare dei giorni Ranieri riesca a toccare le corde giuste affinché questa stagione non diventi un vero e proprio incubo sportivo. I margini di miglioramento sono grandissimi, ma serve una scossa repentina: in tal senso, i prossimi match col Tottenham in Europa League e Atalanta in campionato saranno esami di importanza cruciale.
Daje Roma!
]]>La partita tra Barça Legends e Pelé Pequeno Príncipe Legends si è conclusa con una vittoria per 2-1 per la squadra catalana alla Ligga Arena di Cuririba. La partita si è svolta a favore dell’Ospedale Pequeno Príncipe .Nel primo tempo è Rivaldo ad aprire le marcature per il Barça, con un calcio di punizione. Poi Richarlyson ha pareggiato per la squadra bianca delle leggende brasiliane.
Tuttavia, al 41′ del secondo tempo, Saviola ha segnato il gol della vittoria del Barça. Allo stadio erano circa 28.000 le persone che hanno potuto divertirsi con i giocatori che hanno segnato la stagione, oltre a contribuire ad una grande causa.
Tra i protagonisti tanti campioni tra cui l’ex giallorosso Amantino Mancini:”È stata un’emozione incredibile ritrovarsi tutti insieme con tanti amici del passato calcistico per una partita così importante a scopo benefico. È stata una serata importante e bellissima per un progetto così fondamentale per l’ospedale pediatrico che porta il nome di Pelè”
La squadra di Pelé Pequeno Príncipe è partita meglio in campo. Fino all’ottavo minuto la squadra avrebbe potuto già segnare tre gol con Ricardinho, D Alessandro ed Edmundo.Tuttavia, a poco a poco le Barça Legends, che hanno giocato con tre maglie numero 10 in onore di Giovanni, Romário e Rivaldo, hanno equilibrato la partita.
Ciò è avvenuto utilizzando un modo di gioco molto caratteristico del club catalano, di possesso e tocco della palla.Ed è così che la squadra ha ottenuto un calcio di punizione. Al 13′ è Rivaldo a portare in vantaggio il Barca, la palla deviata da Cafú inganna Fernando Prass. 1-0 sul tabellone.
Nel resto del primo tempo la squadra di Pelé Pequeno Príncipe ha fatto meglio, avendo più occasioni da gol. È qui che è apparso il nome principale dei primi 45 minuti: il portiere Jesús Angoy. Almeno tre volte, due tiri di Edmundo e uno di Zé Roberto, il numero 1 del Barça ha effettuato buone parate. Al 41′ i brasiliani sfiorano il pareggio, ma il tiro potente di Cafú si ferma sul palo. Dall’altra parte, anche Giovanni e Romário hanno avuto buone occasioni, costringendo Fernando Prass a parare. Il primo tempo si chiude così con l’1-0 sul tabellone.
“È uno spettacolo. Chiunque sia venuto si sta godendo una grande partita”, ha esultato Rivaldo, autore del gol, all’intervallo, in un’intervista a Sportv. “Quando giochi con qualcuno che capisce, la palla rotola più facilmente. Ma la cosa più importante è che il pubblico si diverta”, ha ricordato Cafú, anche lui mentre si recava negli spogliatoi.
“Vorrei ringraziare Curitiba per il sostegno e l’affetto. L’obiettivo del gioco è più importante del gioco stesso”, ha detto Romário, ricordando l’importanza di aiutare l’Ospedale Pequeno Príncipe.
“Bisogna congratularsi con la popolazione di Curitiba perché ha abbracciato questa causa”, ha sottolineato Miranda.
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]]>Alla fine la scelta della dirigenza è ricaduta su Claudio Ranieri. E io non potrei essere più felice per il futuro della Roma: era da settimane, se ben ricordate, che 'suggerivo' al club un profilo amato e stimato dall'ambiente alla guida della squadra giallorossa. Un profilo che avrebbe messo tutti d'accordo, spogliatoio ed ambiente compresi.
Tutto è andato come immaginavo, o quasi. L'unica differenza è che io pensavo che Ranieri sarebbe arrivato nelle vesti di dirigente, ad affiancare l'uomo scelto per la panchina. Poco cambia, perché il mister ha firmato un contratto di sei mesi per poi andare a ricoprire il ruolo di accompagnatore degli uomini di campo.
Nell'ampia fetta che resta della stagione mi aspetto tanto da Ranieri. Con la sua esperienza, con la sua attitudine a sposare situazioni difficili, può davvero rappresentare l'uomo giusto per risollevare l'annata della Roma. I problemi interni, da adesso, saranno sicuramente di meno e non esisteranno ostacoli insormontabili lungo il percorso. Dico questo non perché ho il dono della veggenza, ma per il semplice motivo che la Roma ha una rosa valida e può ambire a grandi traguardi: basta mettere le cose in ordine affinché possa tornare il sereno e i ragazzi in corsa per l'Europa.
Mister Claudio è uno che le cose in ordine sa metterle eccome! Sa bene inoltre come lavorare con i giovani, e questo è l'aspetto che più mi intriga: che sia proprio lui ad aprire un ciclo vincente con i tanti talenti che si aggirano a Trigoria? Ci sono tutti i presupposti, vedremo.
Per quanto riguarda gli aspetti tecnico-tattici: non è difficile immaginare che Ranieri schiererà una formazione con la difesa a quattro, dinanzi alla quale vi saranno un paio di uomini a protezione. A mio parere, non ci sarà molto possesso palla ma più propensione ai cross al centro o alle verticalizzazioni rapide: praticità e cinismo saranno i nuovi punti cardine della Roma, che presumibilmente giocherà con quattro centrocampisti a sostegno dei due attaccanti.
Il resto, amici romanisti, lo scopriremo solo vivendo. Intanto, mi fa piacere che voi, come me, abbiate gradito la scelta della società. Da oggi, però, toccherà essere tutti uniti nel nome dei colori giallorossi: tifare, cantare e sostenere, fino a rendere l'Olimpico una bolgia.
In bocca al lupo al mister, in bocca al lupo alla Roma!
]]>Ancora una sconfitta, stavolta per 2-3 in casa contro il Bologna. L'esonero necessario di Ivan Juric, che ormai non aveva più il controllo dello spogliatoio e insisteva in scelte tecniche abbastanza controverse. È notte fonda per la Roma, da molto prima che si perdesse ieri. E adesso ci aspettano due settimane complicatissime...
Ma le due settimane che verranno rappresentano anche un'occasione d'oro. Un'occasione per resettare, eliminare le scorie, correggere le svariate situazioni che finora hanno impedito alla Roma di uscire dalle sabbie mobili. In tal senso, siamo tutti in trepidante attesa di capire chi sarà il nuovo allenatore, tra le tante voci che si rincorrono.
Personalmente, punterei su un profilo di grande esperienza, perchè è solo con l'esperienza che si riescono a risolvere determinate problematiche. Purtroppo Juric non ce l'aveva, si è trovato in una situazione più grande di lui e, a mio parere, è anche sbagliato buttargli la croce addosso: semplicemente non era il mister adatto alla Roma.
Ora, però, va preso atto di una cosa: non si può più sbagliare. Né nelle scelte in vista del futuro, né negli spogliatoi, né quando si scende in campo. L'errore tecnico va sempre tollerato, certo. Ma non è più tempo per quelli concettuali, troppi se ne sono succeduti nelle ultime gare: chi indossa la maglia della Roma deve farlo con la consapevolezza di avere una grossa responsabilità, ciò vuol dire affrontare ogni allenamento come se fosse una partita e ogni partita come fosse una finale.
Non ho molto altro da dire. Resto in attesa come voi, amici romanisti, di un annuncio ufficiale che commenteremo assieme.
]]>È 1-1 in Belgio, contro il modesto Union Saint Gilloise nella quarta partita valida per la fase a gironi di Europa League. Un'altra occasione sprecata per reagire ad un momento complicatissimo. Non basta un gol di Mancini, la Roma si fa riprendere a un quarto d'ora dalla fine complice l'ennesimo svarione difensivo.
C'è parecchia delusione, onestamente, come se fosse arrivata una sconfitta. Anche perché era una gara abbordabile sulla carta, e si era anche messa in discesa. Bastava conservare il vantaggio senza sbavature, dinanzi ad avversari di un livello qualitativamente molto basso, che non riuscivano né a verticalizzare né a sfruttare l'ampiezza. Insomma, bastava addormentare la partita e magari chiuderla, da grande squadra, nel momento opportuno.
Ma questa Roma "grande squadra" non lo è. O almeno ha dimenticato di esserlo, nella testa, nell'anima, ovunque: non riesce a reagire e ad uscire dalla crisi, dà minimi segnali di vita e poi si spegne. Gioca male, non entusiasma e, peggio, non si entusiasma.
La stagione si sta mettendo male, è un dato di fatto. E per questo mi farebbe piacere sapere cosa sta succedendo a Trigoria o negli spogliatoi (immagino che farebbe piacere a tanti) per capire meglio alcune dinamiche. Dinamiche che conosco bene, certo, ma non fino in fondo. L'idea che mi sono fatto - e che vi ho già manifestato a più riprese - è che alla Roma servirebbe una figura innanzitutto competente, ma anche amata e rispettata nell'ambiente, che riesca a riportare il sereno. Una sorta di tramite tra società, allenatore e calciatori su cui tutti possono fare affidamento per risolvere le questioni finora rimaste irrisolte (perché è evidente che ve ne siano diverse...). Ci sta che il club possa non essere di questo avviso, ma allora mi chiedo: qual è la strada che vuole intraprendere?
Detto ciò, amici romanisti, concludo facendovi un appello. Capisco la vostra amarezza, ma vi invito a supportare la squadra quando scende in campo. Perché voi tifosi della Roma siete sempre stati fondamentali e sempre lo sarete: il vostro amore può fare la differenza. Restiamo uniti, per il bene della causa giallorossa.
Daje Roma
]]>Errori, confusione, sconfitta. L'ennesima stagionale. La luce della Roma si spegne di nuovo, dopo il successo illusorio dell'Olimpico contro il Torino nel turno infrasettimanale.
Finisce 3-2 per l'Hellas allo stadio Bentegodi di Verona. Inutili i gol di Soulé e Dovbyk, arrivati entrambi in situazione di svantaggio. Il primo bellissimo, di tacco, in risposta alla rete di Tengstedt nelle fasi iniziali della partita (enormi responsabilità di Zalewski). Il secondo in risposta alla rete di Magnani e figlio di un vivace avvio di ripresa. Poi il gol vittoria a marca veneta, segnato quasi allo scadere da Harroui, a pesare come un macigno sulle sorti della squadra giallorossa.
Amici, quella di ieri si tratta di una battuta di arresto che, a mio modesto parere, rappresenta un chiaro indizio su ciò che sarebbe giusto per il futuro della Roma. Come dicevo anche qualche giorno fa, la continuità va bene quando si intravedono segnali positivi, ma così...
Ho troppo rispetto per i miei colleghi per sentenziare sul loro operato. Ciò che tuttavia è innegabile è che la Roma è ancora in crisi profonda. Non si vede una via d'uscita, al momento, e questo non è giustificabile dopo quasi due mesi di lavoro. Occhio però a gettare la croce addosso soltanto a Juric. Per come la vedo io, i problemi vanno oltre gli aspetti tecnici e tattici: c'è qualcosa che non va anche nella testa dei giocatori, i quali hanno bisogno di resettare questo inizio di stagione disastroso. Chiaro che poi, non appena sarà possibile, andranno fatte delle riflessioni su chi è all'altezza della Roma e chi no, e su chi crede nel progetto della Roma e chi no.
Insomma, inutile girarci intorno, il club si trova oggi in una situazione complicata a 360°. La mia idea è che all'interno della società, ad affiancare l'allenatore, servirebbe una persona stimata e rispettata dall'ambiente. Una figura che possa fungere da medico della mente e da collante nei rapporti tra i singoli: il primo obiettivo è portare tutti a remare nella stessa direzione in nome dell'amore per i colori giallorossi.
Mi auguro con tutto il cuore che questo possa avvenire il più presto possibile.
Daje Roma!
]]>Una vittoria d'orgoglio, sofferta, di misura. Contro un ottimo Torino, mai arrendevole, sempre fastidioso. La Roma riparte da un 1-0 all'Olimpico, grazie all'uomo simbolo della squadra, Paulo Dybala, che si è inventato un'autentica magia su un disimpegno errato della difesa granata. Solo la "Joya" poteva farci tornare il sorriso.
Parliamoci chiaro, non stiamo qui a raccontare di luce in fondo al tunnel. La Roma non ha brillato e la strada per uscire dalla crisi è appena iniziata. Ma i tre punti conquistati ieri rappresentano un primo passo importante. Un segnale di vita, dopo lo shock delle cinque reti incassate a Firenze che avevano fatto temere il peggio, sportivamente parlando. Adesso, almeno siamo tornati in carreggiata dopo un fuoripista clamoroso, che ha portato scottanti conseguenze e dolorosi addii. Da qui bisogna ripartire.
Nei prossimi giorni ci aspettano due trasferte consecutive, a Verona per l'undicesima di campionato e in Belgio - contro la Royale Union Saint-Gilloise - per la quarta di Europa League. Giocare fuori casa è sempre difficile. Serve personalità e coraggio. Questa squadra, ora, deve dimostrare di averne. Proprio come ha dimostrato contro il Torino di avere la forza e la volontà di reagire. Due vittorie, non esiste alternativa, per dare un senso ad una stagione finora sciagurata e per riconquistare la fiducia dei tifosi giallorossi. Io ci credo.
Daje Roma!
Amantino Mancini
]]>Lo avevo detto che quella contro la Fiorentina sarebbe stata una partita molto complicata. Ma mai mi sarei aspettato di assistere ad una sconfitta del genere. Il 5-1 incassato dalla Roma allo stadio "Artemio Franchi" è una batosta pesantissima, che obbliga società, allenatore e calciatori ad una profonda riflessione.
Da parte nostra - e parlo da addetto ai lavori - non possiamo che constatare che la Roma è una squadra alla deriva. Una squadra che qualche settimana fa aveva iniziato a dare timidi segnali di ripresa, ma che poi è crollata gradualmente su se stessa sotto il peso della pressione. Tanti i motivi, ma oggi non è il momento di piangere sul latte versato. Oggi è il momento del confronto, delle analisi, di qualsiasi cosa che possa portare ad una reazione immediata.
Mi rendo conto che non è facile, che più volte - io in primis - si è fatto ricorso al concetto di "continuità". Ma la continuità, ovviamente, deve anche trasmettere segnali positivi, altrimenti diventa controproducente. Ecco, purtroppo, la debacle di Firenze ci ha raccontato che la Roma ha bisogno di uno specialista e non di un medico di base. Adesso, il mondo giallorosso dovrà capire se Ivan Juric può davvero rianimarla questa squadra o se serve rivolgersi a qualcun altro. Juric, dal canto suo, deve farsi la stessa domanda.
Ciò che è certo è che la dirigenza non può confermare il croato se non ha più fiducia in lui: dopo l'esonero controverso di De Rossi, anche chi è al comando deve ponderare bene le sue scelte, e poi risponderne con chiarezza.
Spero, però, che presto sarà chiaro anche ai giocatori che continuando con questo atteggiamento sarà difficile ripartire. Che sia De Rossi o Juric, finora non ho visto un gruppo compatto come dovrebbe esserlo, salvo rare occasioni. La speranza, dunque, è che la deprimente serata toscana faccia scattare in loro una scintilla che li porti a remare tutti in un'unica direzione. Stesso discorso vale per l'orgoglio...
Insomma, amici, come normale che sia, sono molto preoccupato. E - stavolta parlo da tifoso - condivido la rabbia e il malcontento dei tanti supporters che stanno soffrendo questa situazione. Tuttavia, vale la pena ricordare che non bisogna mai perdere la speranza: il calcio è ricco di storie bellissime scaturite da un momento di crisi profonda. Questa stagione può ancora regalarci delle gioie.
Daje Roma!
]]>1-0 alla Dinamo Kiev, prima vittoria in Europa League dopo il pareggio all'esordio con l'Atletico Bilbao e la deludente sconfitta di Elfsborg. La Roma riparte nel segno del suo giocatore più in forma, Artem Dovbyk, bravo a trasformare il rigore procurato da un ottimo Baldanzi.
È un primo passo, amici giallorossi. Ieri sera all'Olimpico si è vista una squadra ancora intermittente, molto vulnerabile in fase difensiva e spesso sofferente dinanzi alla migliore condizione fisica degli ucraini. È di fondamentale importanza che la Roma abbia portato a casa i tre punti - regalandosi una buona iniezione di fiducia - ma la strada per la guarigione è lunga. Lo ha detto anche Juric in conferenza.
Molto di più, a mio parere, ci racconteranno i prossimi impegni di campionato contro Fiorentina, Torino e Verona. Un trittico di partite da non sbagliare assolutamente se si vuole restare aggrappati all'obiettivo qualificazione in Champions. Quello con la Viola in particolare sarà un match complicatissimo, dato che i toscani sono in stato di grazia come ci raccontano le cinque vittorie ottenute nelle ultime sei gare ufficiali (addirittura dieci gol segnati in pochi giorni tra Lecce e St.Gallen).
Insomma, bene il successo contro la Dinamo Kiev ma la vera dimostrazione di forza la Roma dovrà darla nei prossimi dieci giorni. Il mio auspicio è di ritrovarci a novembre senza dover parlare di crisi o di situazioni scomode per quanto riguarda la panchina. Lo ripeto per l'ennesima volta, c'è bisogno di continuità: eventuali decisioni vanno prese nei tempi - e nei modi - giusti.
Dico questo perché fonti attendibili riferiscono di un ritorno di Daniele De Rossi, e se se ne parla vuol dire che, effettivamente, c'è la possibilità che torni alla guida del gruppo.
Sapete cosa ne penso di DDR e che ci lega un buon rapporto di amicizia. Dunque preferisco non pronunciarmi nel merito della vicenda. Ci tengo, però, a ribadire che certe questioni prima si
risolvono, in un senso o nell'altro, e meglio è.
Daje Roma!
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Nemmeno la sosta è riuscita a rigenerare una Roma sempre più in crisi. Anzi, i segnali positivi emersi dopo il discusso ribaltone che ha portato Juric in panchina al posto di De Rossi, si sono sciolti come neve al sole. E adesso, la strada è tutta in salita.
La sconfitta per 0-1 all’Olimpico contro l’Inter ha un sapore amarissimo. Così come la decima posizione in cui adesso si trova la squadra giallorossa in classifica. Certo, siamo all’inizio di un percorso. Il campionato di Serie A è appena all’ottava giornata e c’è un’infinità di tempo per recuperare, ma le prospettive sono tutt’altro che rosee.
Perché, come dicevo sopra, la Roma sembrerebbe aver perso quelle poche certezze che aveva. La fase offensiva è sterile, dettata da un possesso palla che serve a poco, se poi non si verticalizza o se non si creano situazioni pericolose. La fase difensiva non sarebbe nemmeno tanto male, ma purtroppo in ogni partita si vedono degli errori individuali davvero clamorosi. Ne sono un esempio quelli di Zalewski e Celik che hanno portato al gol dei nerazzurri.
Personalmente della partita di ieri salvo soltanto la generosità di Dybala, che in una serata spenta dal punto di vista tecnico ha almeno dimostrato applicazione ed attaccamento alla maglia. La Joya è un esempio - come ha sottolineato anche Juric nell’intervista post-gara - lo spogliatoio dovrebbe seguirlo in tutto e per tutto.
A proposito di Juric, fiducia al mister. L’ho detto anche qualche settimana fa: i problemi sono grossi e c’è bisogno di tempo per lavorare. La strada per uscirne è quella della continuità, intraprenderne altre significherebbe fare ancora più confusione.
Perciò, adesso testa alla partita di Europa League contro la Dinamo Kiev, che già rappresenta una sfida cruciale in ottica qualificazione. Vincerla vorrebbe dire rilanciarsi e portare un po’ di fiducia nell’ambiente.
Daje Roma!
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