Altra partita, altra occasione persa dopo la bruciante sconfitta in Europa League sul campo ...
Altra partita, altra occasione persa dopo la bruciante sconfitta in Europa League sul campo dell'Elfsborg. Non ci siamo, Roma. Il pareggio per 1-1 in casa di un Monza in grande difficoltà non è certamente un risultato positivo, e adesso affrontare la sosta non sarà semplice per una squadra che rappresenta, forse, il più grande "what if" della storia recente del campionato italiano.
Perché vedo una rosa composta da giocatori di assoluto livello. E da un anno a questa parte, si sono susseguiti tre allenatori il cui valore non è possibile metterlo in discussione. Mourinho, per il curriculum e per il carisma. De Rossi, per la sua storia nella Capitale e per la buona preparazione che ha dimostrato di avere. Venendo invece a Juric, Ivan ha sempre ottenuto buoni risultati e quasi mai deluso le aspettative durante la sua carriera in panchina.
I problemi della Roma, invece, sono sempre gli stessi. E allora, come se ne esce? La risposta a livello teorico è molto semplice: se ne esce con il lavoro, dando fiducia ad un progetto che possa dare i suoi frutti anche a medio-lungo termine. Poteva essere il caso del progetto iniziato da Daniele lo scorso inverno, potrebbe essere il caso di quello cominciato da qualche settimana con Juric. Certo è che in questi casi la parola d'ordine è "continuità".
Già, continuità. Ed è proprio per questo motivo che le decisioni, adesso, vanno prese in maniera celere. In tal senso, ho appreso dei rumors che si susseguono in queste ore circa un possibile richiamo del "capitan futuro". Tutti quanti conoscete il rapporto di amicizia che ci lega, e sarei felice per lui se dovesse tornare a Trigoria. Ma, onestamente, non me la sento di dire se sarebbe la scelta giusta o meno, anche per rispetto nei confronti dell'attuale guida tecnica. La cosa fondamentale, piuttosto, è un'altra: che sia con Juric o che sia con De Rossi, la società dovrebbe intraprendere una strada e non cambiarla alla prima buca che si incontra lungo il percorso.
Venendo alla partita, amici, che dire... È stata una gara sfortunata, in cui la Roma ha costruito molto senza però concretizzare la grande mole di gioco. Ottima prestazione per Dovbyk, che ha confermato di essere un bomber vero e il centravanti moderno che serviva. Malissimo l'atteggiamento della squadra dopo il gol del vantaggio, che poteva valere tre punti e invece, per l'ennesima volta, ne vale soltanto uno. Bisognerà lavorare parecchio e bene su questo aspetto durante lo stop per le nazionali, così come bisognerà lavorare su come sfruttare le occasioni che spesso si creano con grande fatica. Sudore e sacrificio, impegno in campo e fuori, rigenerarsi mentalmente, per uscire dal vortice della mediocrità.
Insomma, saranno due settimane cruciali in casa Roma. Anche perché, pronti via, il calendario offrirà un complicatissimo tris di partite contro Inter, Dinamo Kiev e Fiorentina: fare bene significherebbe dare una prima svolta alla stagione, in attesa che il tempo dia maggiori riscontri sulle reali ambizioni del club.
Daje Roma!