Poteva essere la prima vittoria stagionale, potevano essere tre punti preziosissimi considerati i successi ...
Poteva essere la prima vittoria stagionale, potevano essere tre punti preziosissimi considerati i successi delle altre contendenti ad un posto in Europa. E invece, la Roma ha lasciato Marassi con un punto solo, figlio di un pareggio beffardo incassato nel finale. Beffardo soprattutto per come maturato e per la prestazione offerta dalla squadra capitolina per oltre un'ora. L'1-1 col Genoa è un risultato che fa male ai colori giallorossi. Non è solo una questione di classifica, ma anche di morale, come ha prontamente sottolineato il mister a margine della gara. Una gara che la Roma aveva iniziato confermando le sensazioni positive trasmesse contro la Juventus, chiudendo i rossoblù nella loro metà campo e costruendo numerose occasioni da gol. Lo raccontano bene il 69% di possesso di palla, i 10 tiri sferrati verso la porta avversaria e un indice di pericolosità (xG) attestatosi all'1.89. E difatti il vantaggio era arrivato intorno alla mezz'ora, meritatamente, grazie al tap-in di Dovbyk, bravo ad insaccare dopo la respinta di Gollini sul tiro di un ottimo Pisilli. La Roma, in seguito, ha ben gestito lo strappo senza rischiare troppo, nonostante un evidente calo nella seconda parte della ripresa. Un segnale colto in maniera tempestiva da De Rossi, il quale ha ridisegnato la squadra togliendo lo stesso Pisilli, El Shaarawy e Dybala ed inserendo Pellegrini, Celik e Baldanzi per avere una maggiore solidità. Sembrava fatta per la vittoria. Questa mossa tuttavia non ha impedito la doccia gelata nel finale, quando un'ingenuità difensiva - responsabilità di Ndicka ed Hermoso - ha consentito a De Winter di trafiggere Svilar con un colpo di testa al 96'.
È molto difficile essere soddisfatti di questa trasferta in terra ligure. Come si dice spesso in questi casi, mi prendo la prestazione. E mi auguro che la Roma possa ripartire da quanto si è visto nel primo tempo e in parte della ripresa. C'è da aggiungere, però, che molto lavoro andrebbe fatto su certe dinamiche difensive e su come evitare cali di attenzione che, come abbiamo visto, possono costare parecchio caro. Detto ciò, volevo concludere spezzando una lancia in favore del mister: Daniele è un ragazzo giovane ma estremamente preparato calcisticamente ed attaccato alla causa giallorossa in modo davvero intenso. Ricordo che già quando eravamo compagni di squadra era una vero e proprio allenatore all'interno del campo. Diamogli tempo di lavorare e poi, magari, sarà possibile dare un giudizio più obiettivo. Per quanto mi riguarda, sono contento che sia il nostro condottiero e gli do tutta la fiducia che merita. Le critiche che sto sentendo negli ultimi giorni sono semplicemente ingenerose.
Daje Roma!