Ce la siamo giocata, fino alla fine. Letteralmente. Facendo una partita quasi perfetta per ...
Ce la siamo giocata, fino alla fine. Letteralmente. Facendo una partita quasi perfetta per oltre ottanta minuti. Ma, purtroppo, questo è il calcio: quando ti trovi di fronte una squadra forte e in stato di grazia, può capitare che i tuoi sforzi, per quanto immensi, rimangano vani. Il 2-2 di Leverkusen qualifica il Bayer - imbattuto da un anno! - in finale di Europa League, negando alla Roma il terzo approdo consecutivo all'ultimo atto di una manifestazione europea.
La Roma lascia la Germania delusa, ma senza rimpianti e consapevole di aver fatto tutto il possibile per regalare una gioia al suo popolo. Difficile dire qualcosa a questi ragazzi, di cui bisogna essere orgogliosi per l'impegno e l'attaccamento alla maglia mostrato negli ultimi quattro mesi. Quattro mesi in cui la squadra giallorossa è cambiata in maniera radicale, passando da una manovra prevalentemente sterile a un calcio propositivo. Grinta e cuore, ma non solo: per questo bisogna rendere merito anche a mister De Rossi, che peraltro ha dimostrato grandi competenze sotto l'aspetto tattico.
Come ieri sera, quando ha deciso di rispolverare la difesa a tre con due esterni - a supporto dei tre centrali - a fare entrambe le fasi. Una scelta premiante, anche se, a onor del vero, il Bayer di occassioni per segnare ne ha avute parecchie. Ma non troppe, ed è questo quello che conta in una gara in cui la Roma non poteva fare a meno di sbilanciarsi alla ricerca della rimonta.
Una rimonta che aveva anche trovato, senza Dybala, grazie ai due gol su rigore realizzati da un Paredes glaciale e ad uno Svilar incredibile per la stra-grande maggioranza dell'incontro. Poi lo sfortunato episodio a tre Smalling-Svilar-Mancini, terminato con l'autogol di Gianluca ci ha semplicemente spezzato le gambe, e un sogno che col passare dei minuti stava diventando sempre più concreto.
Adesso è difficile. Nonostante i fattori positivi citati poco fa, è inevitabile che ci sia un po' di delusione all'interno dello spogliatoio. In questi due giorni Daniele dovrà fare un lavoro importantissimo sulla testa dei suoi ragazzi, spronandoli a fare contro l'Atalanta la stessa prestazione vista con Juve e Bayer.
Già l'Atalanta, l'altra finalista di Europa League, che nel doppio confronto ha rifilato al Marsiglia un parziale di 4-1. I nerazzurri saranno galvanizzati e giocheranno sulle ali dell'entusiasmo: a Bergamo sarà una gara tostissima, in un ambiente sempre osticolo per i rivali. Insomma, la Roma sarà chiamata a tentare un'altra impresa dopo quella sfumata a Leverkusen. In palio un posto alla prossima Champions, l'ultimo obiettivo di una stagione vissuta al cardiopalma.
Come sempre, amici, io ci credo. E se pure non dovesse andare bene, non è un dramma: la cosa importante è che il futuro della Roma è solido e in buone mani. E su questo, mi pare che non vi sia alcun dubbio.
Daje Roma!