La qualificazione della Roma in semifinale di Europa League, ottenuta battendo il Milan per ...
La giornata giallorossa era cominciata con una bellissima notizia, arrivata a sciogliere ansia e tensione in vista del sentito evento in campo internazionale. La (stra-meritata) conferma di mister De Rossi aveva messo le basi per un venerdì all'insegna di gioia e passione. E la serata non ha deluso le attese, andando forse anche oltre le aspettative.
Perché la qualificazione della Roma in semifinale di Europa League, ottenuta battendo il Milan per 2-1 all'Olimpico, dopo l'1-0 dell'andata, rappresenta una vero e proprio capolavoro. Tutto è successo nei primi 20 minuti, con uno straordinario Mancini ad insaccare in rete dopo il palo di Pellegrini e con un magico Dybala a disegnare una traiettoria che non ha lasciato scampo a Maignan. Spettacolo puro, non solo per i romanisti ma per gli amanti del calcio in generale.
Ma la vera impresa, paradossalmente, è stata realizzata nei settanta minuti successivi. Perché a mettere a rischio la missione giallorossa è arrivata l'espulsione di (un ingenuo) Zeki Celik, che riavvivato le speranze milaniste di qualificazione. Speranze poi spente grazie a una prestazione estremamente generosa dei ragazzi guidati da Daniele: viene difficile fare dei nomi in particolare, ma non si può non sottolineare l'incredibile solidità della difesa, con Mancini e Smalling a costituire un muro invalicabile; così come non si può non sottolineare l'ottimo lavoro svolto dagli esterni, con Spinazzola ed El Shaarawy che hanno interpretato la doppia-fase in maniera praticamente perfetta. E che dire del centrocampo? Per Capitan Pellegrini, ormai, sto finendo gli aggettivi. Idem per la Joya, faro luminoso della squadra che, da quando è lasciato libero di esprimersi, ha trovato una continuità impressionante. Bravo anche Lukaku, che purtroppo però non ha potuto difendere i colori giallorossi oltre il 30', poiché vittima di un infortunio.
A proposito dell'infortunio, l'uscita di scena di Lukaku ha costretto DDR a ridisegnare parzialmente la Roma, passando alla difesa a tre/cinque. Una mossa apparentemente scontata, considerato anche il vantaggio per 2-0 e la successiva espulsione. Ma la realtà è che le mosse si rivelano vincenti quando sono supportate da una precisa idea di gioco e da atteggiamenti tattici ben studiati. In tal senso ho apprezzato la conferma di El Shaarawy a destra, come nella gara di andata, per limitare le scorribande di Theo Hernandez e Rafael Leao. Bene la Magica anche sotto il profilo del palleggio, fluido e sempre ricco di alternative. Insomma, la partita di ieri ha trasmesso la certezza che la Roma non sta sognando: è diventata grande per davvero. Complimenti a De Rossi, autore di un vero miracolo in pochissimo tempo a disposizione.
In semifinale (terza europea consecutiva) affronteremo il Bayer Leverkusen, altro club in grandissima forma e fresco del primo trionfo in Bundesliga. Prevedo una bella sfida tra Daniele e Xabi Alonso, due uomini intelligentissimi e maestri di calcio nonostante la giovane età. Sono sicuro che assisteremo ad un doppio confronto all'insegna dell'equilibrio, oltre che dello spettacolo.
Intanto, però, va tenuta alta l'attenzione in ottica campionato: c'è da difendere un quinto posto che, da ieri sera, vale ufficialmente la qualificazione alla prossima Champions League. All'Olimpico contro il Bologna sarà uno scontro diretto cruciale. Ora serve ricaricare le batterie per poi regalare un'ulteriore grande soddisfazione ai tifosi.
Daje Roma!