Tris al Frosinone, nonostante la poca brillantezza: la ripresa della Roma continua

Tre gol, tre punti d'oro, su un campo estremamente difficile contro un avversario molto ...


Tre gol, tre punti d'oro, su un campo estremamente difficile contro un avversario molto organizzato. La vittoria per 3-0 ottenuta su un ottimo Frosinone rappresenta per la Roma il risultato perfetto, anche se la domenica allo "Stirpe" non ha visto i giallorossi offrire una prestazione altrettanto brillante.

Lo dicono i numeri, che a fine primo tempo riferivano di un parziale di 13 tiri a 3 in favore dei ciociari. Lo confermano le parole di mister De Rossi, il quale si è preso la piena responsabilità di alcune scelte rivelatesi non propriamente funzionali. Non quella di preservare Dybala, bensì quella di partire col 4-2-3-1 lanciando Azmoun dietro Lukaku e Baldanzi sull'esterno destro. 

Tali scelte, assieme ad altre cose che non hanno funzionato, si sono tradotte in una Roma incapace di manovrare e costruire gioco. Merito, ovviamente, anche del Frosinone, sempre puntuale nelle chiusure e sempre incisivo nella fase offensiva: se la Roma fosse arrivata in svantaggio all'intervallo, i ragazzi di Di Francesco non avrebbero rubato nulla.

E invece, in vantaggio all'intervallo c'è arrivata la squadra giallorossa, merito del giovane Huijsen, autore di una perla di rara bellezza, smerciata clamorosamente dopo una serie di errori abbastanza gravi. Altro errore il difensore olandese l'ha commesso zittendo i tifosi avversari durante l'esultanza; ma non credo sia opportuno infierire, perché ci hanno già pensato De Rossi e Azmoun a dare una lezione al classe 2005: il primo togliendolo dal campo e l'attaccante scusandosi con il pubblico in occasione del 2-0.

A proposito, la Roma ha giocato un secondo tempo leggermente migliore, facendosi spesso pericolosa in ripartenza, complice un Frosinone un po' sbilanciato alla ricerca del pareggio. Dello stesso Azmoun e di Paredes le spallate definitive che hanno messo in cassaforte la vittoria. 

Detto questo, ci sono da segnalare diverse altre note positive. In primis la grande prestazione di Svillar che, preferito a Rui Patricio, ha ripagato la fiducia del mister con diverse parate determinanti. Poi capitan Pellegrini, il cui ingresso ha letteralmente cambiato la squadra conferendole equilibrio e tempi di gioco. Bene anche Mancini, confermatosi pilastro di una difesa che ha visto tornare protagonista Smalling dopo quasi sei mesi di assenza. 

Che dire amici, pian piano la Roma sta risollevando la testa ben consapevole che c'è ancora tanta strada da fare. Io sono ottimista, perché quattro vittorie nelle ultime cinque partite sono già tanta roba. Adesso, però, vi saluto con un solo pensiero: ottavi di Europa League.

Daje Roma!

Amantino Mancini