Seconda partita, seconda vittoria: reduce dal successo interno contro il Verona, la 'nuova' Roma ...
Seconda partita, seconda vittoria: reduce dal successo interno contro il Verona, la 'nuova' Roma di De Rossi ha battuto la Salernitana in trasferta rilanciandosi nella folta volata per la qualificazione in Champions League. Un successo fondamentale per il gruppo, in termini di fiducia. E lo stesso vale per l'ex capitano giallorosso, attorno al quale - giorno dopo giorno - le aspettative crescono sempre di più. Finora, tutto si può dire tranne che Daniele le abbia deluse.
Oltre ai sei punti conquistati, tra gli aspetti positivi di queste due ultime settimane c'è che la squadra è tornata a lottare con le unghie e con i denti. Giocando un calcio dinamico, per larghi tratti, nonostante la manovra risulti ancora un po' troppo lenta e prevedibile.
Ma la strada è lunga. Queste due vittorie rappresentano solo l'inizio di un percorso di guarigione. Dico questo innanzitutto perché, riallacciandomi all'osservazione fatta poc'anzi, nella gara dell'Arechi la Roma ha confermato di essere Dybala dipendente. La luce si accede attorno all'argentino - autore dell'1-0 e propiziatore del gol di Pellegrini - mentre spesso si spegne nelle altre zone di campo: il che si traduce in un'intermittenza che non può appartenere ad una squadra di vertice. In secondo luogo, la Roma continua a palesare evidenti limiti nella fase difensiva, come ha dimostrato la stessa partita con la Salernitana, in cui i Granata hanno tirato ben 15 volte verso la porta di Rui Patricio.
Insomma, il 2-1 maturato in Campania - così come la vittoria dell'Olimpico sul Verona - non è tutto rose e fiori. La reazione d'orgoglio c'è stata, ma De Rossi ha bisogno di tempo per migliorare i meccanismi della squadra e renderli automatici. Intanto, in attesa di tempi migliori, mi tengo stretta la grinta che è riuscito a trasmettere ai ragazzi. Gli rinnovo il mio 'in bocca al lupo' e gli faccio i complimenti per l'impatto avuto nella sua nuova esperienza.
Chiudo rispondendo a coloro che in queste ore mi stanno chiedendo un parere sul mercato e, in particolare, sull'arrivo nella Capitale di Angelino. Il classe '97 spagnolo è un terzino sinistro molto tecnico e veloce. Può fare sicuramente bene con la maglia giallorossa, ma secondo me la Roma avrebbe bisogno anche di due difensori, uno a destra e uno a sinistra, e di un esterno offensivo che sappia saltare l'uomo.
Daje Roma!