Commentare una sconfitta in un Derby è sempre complicato. Quest'oggi lo è ancora di ...
Commentare una sconfitta in un Derby è sempre complicato. Quest'oggi lo è ancora di più, per tanti motivi. Innanzitutto, per quanto accaduto prima, durante e dopo l'incontro. Dentro e fuori lo stadio. Non riesco a capire per quale ragione nel 2024 il calcio sia ancora utilizzato come un pretesto per dare sfogo alla violenza repressa. Il calcio, lo sport in generale, è tutt'altra cosa. Chi non riesce a capirlo pregiudicando la serenità altrui va semplicemente allontanato (ed evitato nella vita).
Detto ciò, c'è da considerare anche che tale sconfitta sancisce l'uscita della Roma dalla Coppa Italia, che, pur non essendo il primo obiettivo stagionale, è sempre un trofeo prestigioso e non è mai piacevole vederlo sfumare. Mi ha rattristato inoltre l'ennesimo infortunio di Paulo Dybala, vittima di una noia muscolare che rischia di tenerlo fuori per diverse partite. Quest'ultima è la notizia peggiore della serata, tra quelle emerse dal campo.
Per la verità, di notizie dal campo ne sono emerse ben poche. Perché, come spesso capita nei Derby, Roma e Lazio si sono sostanzialmente annullate per larga parte della gara. Nel primo tempo praticamente non si è giocato, mentre nella ripresa il confronto ha viaggiato a sprazzi.
Il vantaggio dei biancocelesti è arrivato proprio all'inizio del secondo tempo, grazie ad un rigore (dubbio) segnato da Zaccagni, l'unico modo per sbloccare un risultato fin lì mai in discussione.
Da quel momento in avanti, la squadra di Sarri ha preso fiducia, i giallorossi invece hanno finito per creare tanta confusione e poco gioco, nonostante Mourinho abbia cercato di accendere la scintilla adottando un assetto ultra-offensivo (prima è passato al 3-4-1-2 e successivamente al 4-2-4). Peccato per quella rovesciata di Lukaku al '97, che se fosse stata un po' più bassa ci avrebbe fatto letteralmente impazzire di gioia.
Poi vabbè, scaramucce e quasi risse nel finale, con tanto di espulsioni a Pedro, Mancini e Azmoun non voglio nemmeno commentarle. Anzi sì. E vi dico che, pur comprendendo che in campo i nervi possono saltare, in una serata contrassegnata dalla tensione come quella di ieri, forse si potevano anche evitare certi atteggiamenti. Tanto per dare il buon esempio.
Insomma, amici giallorossi, come tutti voi, sono un po' contrariato dopo l'amara serata di ieri. Adesso, però, bisogna rialzare la testa e guardare avanti consapevoli che questa stagione può ancora riservarci parecchie soddisfazioni. Io ci credo e penso sia la stessa cosa per i ragazzi e per il mister!
Ci risentiamo lunedì per parlare dell'importantissima (e delicatissima) sfida di domenica contro il Milan.
Daje Roma!