Passare il girone di Europa League era l'obiettivo minimo, farlo da leader della classifica ...
Passare il girone di Europa League era l'obiettivo minimo, farlo da leader della classifica era quasi doveroso in un gruppo che vedeva i giallorossi in gara con Slavia Praga, Servette e Sheriff. Il percorso era iniziato con tre vittorie consecutive e i nove punti sembravano essere il preludio di un facile primato. E invece, adesso, le cose si sono complicate maledettamente per la Roma. Impensabile, con tutta onestà, tanto che avevo definito la sconfitta di Praga come "salutare", affermazione dettata anche (e soprattutto) dall'imminenza del Derby con la Lazio.
Per qualificarci direttamente agli ottavi servirà un quasi miracolo: cioè che lo Slavia perde in casa con il Servette e noi vinciamo con lo Sheriff; oppure che Slavia e Servette pareggiano e noi battiamo i moldavi con una goleada. Altrimenti dovremo passare per i play-off e ciò vorrebbe dire altre due partite, da giocare, peraltro, con un club che retrocede dalla Champions League, mica una passeggiata!
E così, l'1-1 maturato ieri sul campo del Servette assume i tratti di una delusione sportiva inaspettata. Anche perché le cose si erano subito messe bene grazie al bellissimo tiro a giro di Lukaku che ci aveva portati in vantaggio. Sarebbe bastato poco per mettere la vittoria in cassaforte, a prescindere da qualsiasi discorso tecnico-tattico. Un po' di decisione, un po' di orgoglio, un po' di mentalità. Qualità che questa squadra ha già dimostrato di avere, ma che ieri sono venute clamorosamente meno.
Ha ragione Mourinho ad essere infuriato: non si capisce quale senso di appagamento possano avere questi ragazzi, a questo punto della stagione. Dovrebbero mangiarsi il campo, spinti dalla fame di chi è consapevole che è finito il momento di accontentarsi delle briciole. Un concetto che, ne sono sicuro, il tecnico portoghese gli ripete costantemente.
Mi fermo qui, perché poi non vorrei essere frainteso: credo nel gruppo giallorosso e spero che sia soltanto una defaillance in un'annata di grandi successi. Certo è, però, che adesso mi aspetto un reazione, a partire dal match di domenica con il Sassuolo.
La Roma è gioia e sofferenze, vittorie e delusioni, polemiche, dichiarazioni d'amore. Ma la Roma è soprattutto rialzare la testa e lottare con lo sguardo rivolto ad orizzionti infiniti come la storia della città.
Daje giallorossi!