Quella all'Estadio Metropolitano Roberto Meléndez di Barranquilla si è rivelata un'altra serata storta per ...
Quella all'Estadio Metropolitano Roberto Meléndez di Barranquilla si è rivelata un'altra serata storta per il Brasile. Reduce dal pareggio con il Venezuela e dalla sconfitta con l'Uruguay, la Seleçao è caduta sotto i colpi della Colombia, impostasi per 2-1 nella quinta gara valida per le qualificazioni ai Mondiali.
Non è bastato un bel gol di Martinelli nei minuti iniziali, non è bastata un'ora abbondante di gioco condotta a livelli tutto sommato discreti. A deciderla è stato l'uno-due di Luis Diaz, arrivato tra il 75' e il 79' con due colpi di testa.
Da dove cominciare? Comincerei dicendo che è stata una partita molto intensa e fisica, piena di contrasti, ma anche ricca di occasioni da entrambe le parti. Il Brasile ha avuto il demerito di non chiuderla, e un po' di rammarico c'è ripensando alla parata di Vargas su Raphina e al palo colpito dallo stesso attaccante del Barcellona. È giusto tuttavia essere onesti: la Colombia avrebbe potuto andare a segno assai prima di quando l'ha fatto.
Insomma, a mio parere, il risultato più giusto sarebbe stato il pareggio. E probabilmente così sarebbe finita senza i pasticci della difesa. Dispiace sottolinearlo, ma su entrambi i gol incassati la retroguardia ha responsabilità enormi. Lo sa bene anche il buon Fernando Diniz, che qualcosa dovrà inventarsi per ovviare ai cali di concentrazione dei suoi ragazzi, nonché al loro posizionamento non ideale.
A proposito di Diniz, la volta scorsa ci eravamo lasciati sottolineando la necessità di avere un "piano b" alla ripartenza dal basso. Qualcosa si è visto in questa partita, nonostante il doloroso finale. Probabilmente, c'è solo bisogno di tempo. Quanto chissà, speriamo il meno possibile. Perché la classifica - che adesso ci vede al quinto posto - pretende un'immediata reazione se vogliamo qualificarci tranquillamente, come sarebbe opportuno aspettarsi dal Brasile.
La prossima contro l'Argentina sarà già una sfida da non sbagliare. L'affronteremo senza Vinicius, ma la squadra verdeoro ha comunque tutte le carte in regola per riscattarsi ed invertire la propria rotta verso orizzonti sereni. Ricordiamolo sempre: è dalle situazioni più complicate che emergono certi valori, ed inutile sottolineare il valore particolare che assumerebbe una vittoria.
Forza Brasile!