Ed ecco il pokerissimo, brava Roma. Ora, però, c'è l'esame di maturità

Diciassette minuti, è quanto bastato alla Roma per conquistare il quinto successo consecutivo, il ...


Diciassette minuti, è quanto bastato alla Roma per conquistare il quinto successo consecutivo, il terzo su altrettante partite giocate in Europa League. Il 2-0 di ieri sera all'Olimpico è valso ai giallorossi la testa del girone, e soprattutto un'altra buona dose di fiducia e convinzione nei propri mezzi. Quello che ci voleva in vista dell'importantissima sfida di domenica contro l'Inter. Ma di questo parleremo successivamente, prima voglio soffermarmi su altri aspetti positivi emersi dalla vittoria sullo Slavia Praga.

Innanzitutto, prendo spunto dal gol segnato ad inizio gara per celebrare la crescita esponenziale di Bove, che nel giro di due anni è diventato una certezza assoluta di questa squadra. Temperamento da veterano, intelligenza tattica, sacrificio: da addetto ai lavori, faccio i miei complimenti a Mourinho e al club, che hanno deciso di puntare sul ragazzo non appena hanno intravisto del potenziale. Fatto non scontato se si pensa al trend portato avanti attualmente nel calcio italiano. Sono convinto che presto Edoardo diventerà una pedina principale anche della Nazionale di mister Spalletti.

Poi ci tengo a spendere qualche parola per due giocatori fondamentali in questa fase della stagione in cui, purtroppo, la Roma sta dovendo fare a meno di Dybala. Mi riferisco ovviamente ad El Shaarawy e Lukaku. Il primo, dopo il gol al Monza, è stato di nuovo decisivo servendo due assist, peccato che la traversa gli abbia negato la seconda rete nel giro di pochi giorni. Come ho già sottolineato la volta scorsa, il Faraone è un professionista esemplare e rappresenta un valore aggiunto nella rosa giallorossa. Di Romelu, invece, quasi non so più che dire nonostante siano passati pochi mesi dal suo trasferimento nella Capitale. In Serie A sta facendo la differenza, idem in Europa League, dove è arrivato a quota 14 gol di fila: semplicemente incredibile. La speranza è che l'incantesimo possa non spezzarsi mai.

Per il resto, si sono visti altri buoni segnali da parte della difesa, al quarto cleen sheet nelle ultime cinque partite. Bene anche il centrocampo, con Aouar tornato ad illuminare il campo dopo qualche prova un po' sbiadita. Quando gira lui, gira tutta la squadra.

Insomma, amici, sono soddisfatto di come si stanno comportando i giallorossi in questo mese di ottobre. E penso che il gruppo abbia raggiunto un livello di consapevolezza tale da potersela giocare con chiunque in Italia e in Europa. Ora, però, questa mia affermazione deve essere confermata dai fatti. Domenica a San Siro ci attende un'esame di maturità importantissimo. Io sono fiducioso, e lo sarei ancora di più se la Joya dovesse riuscire a recuperare.

Daje Roma!

Amantino Mancini