Roma trascinata da Dybala e Lukaku, tre punti per scacciare le crisi

Vittorie scacciacrisi, le chiamano. E così sia. Il successo per 2-0 contro il Frosinone ...


Vittorie scacciacrisi, le chiamano. E così sia. Il successo per 2-0 contro il Frosinone arriva come una boccata di puro ossigeno in casa Roma, dopo un inizio di campionato altalenante, in cui la squadra ha raccolto meno di quanto avrebbe meritato; eccezion fatta per la brutta gara con il Genoa, s'intende.

Ieri sera all'Olimpico si è rivista un buona compattezza tra i reparti, e questo già significa molto in un contesto all'interno del quale alcune certezze potevano iniziare a traballare. Si è rivisto, inoltre, il genio di Dybala, fonte inesauribile di giocate illuminanti, soprattutto nella seconda parte dell'incontro. Ma Paulo ha brillato anche in occasione dell'1-0 di Lukaku, con un pregevole suggerimento che ha consentito al belga di controllare, driblare e scaricare in rete con grande freddezza. Questa coppia, lo ripeto ancora, può rivelarsi devastante e portarci molto in alto. Bisogna solo dare al mister il tempo di scrivergli attorno un copione che possa esalterne le qualità. Ad esempio, ieri, diverse volte Dybala non è stato seguito, così come sono state sprecate troppe ripartenze che Lukaku avrebbe potuto finalizzare. Fin quando si vince va tutto bene, ma non è sempre così...

Detto ciò voglio fare i complimenti ad un calciatore che si sta rivelando decisivo come pochi. Mi riferisco a Bryan Cristante, sempre sul pezzo qualsiasi sia la sua posizione in campo. Contro il Frosinone, ha giocato da centrale difensivo non facendo rimpiangere chi quel ruolo lo fa a tempo pieno. Avere in rosa un profilo del genere è sempre un vantaggio. Ciò vale anche per Pellegrini, generosissimo in fase di non possesso ed incisivo in fase offensiva. Il gol che ha chiuso la partita rappresenta la giusta ricompensa ad una prestazione da vero capitano.

Chi invece non mi sta convincendo è Evan Ndicka, che ancora non ha acquisito quella sicurezza necessaria per ben figurare nel campionato italiano. Tra l'altro, alcune sue disattenzioni stanno cominciando a disorientare Rui Patricio, costantemente in apprensione e di conseguenza meno lucido in alcune circostanze di gioco. Qualche settimana fa, indicavo la minor solidità difensiva (rispetto allo scorso anno) come il risultato di uno spartito tattico in evoluzione. Oggi sono ancora convinto che sia così, ma è innegabile che a pesare siano un po' anche gli errori individuali. L'auspicio è che certi aspetti possano essere corretti strada facendo o che si correggano automaticamente nel momento in cui si creeranno determinate alchimie.

Intanto, il futuro prossimo della Roma ci parla di Servette e Cagliari. Due sfide da vincere senza se e senza ma, per blindare la qualificazione ai gironi di Europa League e per rilanciare i colori giallorossi verso zone nobili della classifica di Serie A. Io ci credo e spero che - pur comprendendo il vostro sconforto - ci crediate anche voi. 

Daje Roma!

Amantino Mancini