È iniziato con un pareggio il campionato 2023-2024 della Roma. Un pareggio che sa ...
È iniziato con un pareggio il campionato 2023-2024 della Roma. Un pareggio che sa di estate e di meccanismi da rodare, nello scenario di un mercato estremamente complicato ma ancora aperto a qualche colpo di scena finale. Detto ciò, il 2-2 maturato ieri all’Olimpico contro la Salernitana ci consente comunque di fare già delle riflessioni, anche in ottica futuro.
La prima riguarda il tanto desiderato nuovo attaccante. Beh, nell’attesa che arrivi, ci ha pensato Belotti con una doppietta a togliere le castagne dal fuoco in una serata contrassegnata da più ombre che luci per la squadra giallorossa. Che la situazione in avanti sia più florida del previsto? Sicuramente alla Roma serve un rinforzo in quel ruolo, considerando l’infortunio di Abraham e l’età di Belotti. La “rinascita” del Gallo – che l’anno scorso ha dato un grande contributo alla squadra senza però fare la differenza in termini di reti – trasmette tuttavia sensazioni positive: quando Mou avrà l’attacco al completo, la potenza di fuoco sarà veramente importante. Adesso, non ci resta che attendere che la società piazzi il colpo.
Un’altra riflessione, invece, è legata alla vecchia guardia: non mi è piaciuta. A cominciare dalla coppia Mancini-Smalling, che ha belle responsabilità sui gol di Candreva. Sul primo ne ha qualcuna anche Rui Patricio, sorpreso da un tiro molto potente ma pur sempre centrale. Mi sarei aspettato di più anche da Cristante, Spinazzola ed El Shaarawy. Sono certo che il loro scarso rendimento sia legato ad una condizione fisica non ottimale. Speriamo tornino presto al top, perché la Roma ha bisogno dei suoi senatori.
Per quanto riguarda i nuovi arrivati: bene Paredes, sempre ispiratissimo sui calci piazzati. Ma Aouar è la migliore notizia della serata giallorossa. Il centrocampista algerino ha portato qualità, equilibrio e sostanza mantenendo un livello altissimo per oltre novanta minuti. Come ho detto qualche settimana fa, prendendolo la Roma ha fatto un grandissimo affare. Lo stesso, forse, potremo dire nei prossimi mesi di Kristensen, ma ad oggi dobbiamo sottolineare che rappresenta ancora un pesce fuor d’acqua nello spartito capitolino: da rivedere soprattutto l’intesa con Mancini nell’ambito di quei movimenti che rendono difesa e centrocampo un unico blocco fluido.
Insomma, quella vista ieri, come normale che sia sotto certi aspetti, è una Roma in versione work in progress. Una Roma che per mezz’ora ha giocato un buon calcio per poi farsi prendere dal nervosismo faticando di conseguenza a tessere la tela. Su questo bisognerà lavorare, con la consapevolezza di poggiare sulle solide basi poste negli ultimi due anni. L’auspicio è che il mercato possa dare quel quid in più. Sento parlare di Zapata, incrociamo le dita.
Daje Roma!