C’era da vincere e si è vinto. Il successo per 2-1 sullo Spezia ha ...
C’era da vincere e si è vinto. Il successo per 2-1 sullo Spezia ha regalato alla Roma la qualificazione alla prossima Europa League, facendo dimenticare, per un attimo, la dolorosa sconfitta subita in finale contro il Siviglia. E poi c’è quel gesto, che vale più di mille parole: il “resto qui” mimato dal mister durante il giro di campo a fine partita. Vedete, amici, ho sempre stimato Mourinho perché è un grandissimo allenatore ed una persona dotata di un’intelligenza al di sopra della media. Ma l’ho sempre stimato soprattutto per la passione che ci mette, tuffandosi anima e corpo nella realtà in cui vive. Se, come sembra, la Roma ripartirà da lui, avremo due motivi per festeggiare. Il primo riguarda la permanenza in sé; il secondo invece è legato al mercato, dato che Mou accetterà di restare soltanto a determinate condizioni, ed una di queste è il miglioramento della rosa.
Venendo alla partita giocata ieri sera all’Olimpico, ho visto una squadra vogliosa di rendere felici i propri tifosi dopo la delusione europea. I tifosi, a loro volta, hanno mostrato un affetto che solo Roma e poche altre piazze sanno dare. Mi è piaciuto molto il primo tempo, nonostante la falsa partenza con lo Spezia passato in vantaggio al 6’ grazie a Nikolaou, bravo ad insaccare di testa un tiro sbagliato dal suo compagno. Incassato il colpo, i giallorossi hanno tenuto il pallino del gioco con grande autorevolezza arrivando al pareggio quasi allo scadere. Anche quello di Zalewski - schierato terzino sinistro ed autore di un'ottima prestazione - è stato un gol abbastanza ‘strano’, ma tutto si può dire che tranne che la Roma non l'abbia meritato meritato.
La Roma ha continuato a giocare un buon calcio nella ripresa, attaccando costantemente con grande propositività. Se proprio dovessi fare un appunto, mi sarei aspettato una maggiore concretezza negli ultimi 20-30 metri. Ma questa è stata una nota dolente dell’intera stagione. Alla fine, l’ha decisa il solito Dybala dal dischetto, va bene così come chiusura del cerchio. Ora c'è da ricaricare le batterie con lo sguardo rivolto in avanti.
In conclusione, ci tengo a dedicare un pensiero a Tammy Abraham. Spero che possa guarire in fretta dalla lesione del legamento crociato del ginocchio sinistro. Oltre a fargli un caloroso 'in bocca al lupo', dico che il prossimo campionato può rivelarsi quello della sua consacrazione.
Daje Roma!