Roma, serata storta. Sconfitta pesante, ma ci può stare...

Si prospettava una partita difficile, e tale si è rivelata. La Roma ha pagato ...


Si prospettava una partita difficile, e tale si è rivelata. La Roma ha pagato le fatiche di Europa League con una sconfitta in casa dell’Atalanta. Ma è una sconfitta che, pur essendo pesante, non assume i tratti della disfatta. Anzi, ci può stare. Dico questo pensando alla stanchezza, alle assenze e alla prestazione offerta nella prima mezz’ora abbondante.

Perché fino al gol di Pasalic, la Roma ha occupato il campo molto bene. Ha corso, ha impedito alla Dea di fare il suo gioco. Zapata, troppo isolato, non è mai apparso pericoloso. In seguito è stato proprio il colombiano a servire l’assist per la rete che ha indirizzato l’incontro, complici gli errori individuali di Abraham e Ibanez. Chi ha giocato a calcio sa bene che certe leggerezze si pagano e che poi, soprattutto se arrivi come è arrivata la Roma a Bergamo, è difficile invertire l’inerzia del match.

E infatti, al netto di un accenno di reazione a inizio ripresa, la squadra di Mou non è stata capace di rimettersi in carreggiata, poiché scarica e ingabbiata nella morsa del centrocampo nerazzurro, in costante pressing sulle fonti della manovra giallorossa. L’unico lampo è arrivato all’83’, con una bella azione conclusa da un suggerimento di tacco di Belotti per il sinistro vincente di capitan Pellegrini. La Roma perdeva già 2-0 e qualche secondo dopo avrebbe incassato il 3-1 a causa di un’uscita maldestra di Rui Patricio. Altro errore individuale che, assieme al nuovo affaticamento muscolare di Dybala, rende bene l’idea della "serata no" della Lupa. Ripeto, per tanti motivi è una sconfitta che ci può stare. Guardiamo oltre.

Adesso la classifica ci dice che siamo al quarto posto a pari merito con il Milan, a quota 56 punti: 3 in meno della Juventus, 2 in più dell'Inter e 4 in più della stessa Atalanta. Inutile sottolineare l'importanza della sfida di sabato alle 18 con i rossoneri. Semplicemente vale una grande fetta di Champions.

Ricarichiamo le batterie e prepariamoci a lottare con le unghie e con i denti. Dalla nostra c'è un Olimpico straordinario e un mister che sa come gestire queste situazioni.

Daje Roma!

Amantino Mancini