L’Olimpico così pieno e coinvolto, una squadra che non molla mai, un mister semplicemente ...
Non è la prima volta, anzi: è il terzo anno consecutivo che la Roma conquista una semifinale europea. Anche ai miei tempi ci facevamo rispettare, ricordo serate magiche in Champions. Bene, l'emozione è sempre la stessa.
L’Olimpico così pieno e coinvolto, una squadra che non molla mai, un mister semplicemente “Special”: è stata una serata perfetta, resa tale dalla gioia ma anche dalla sofferenza. Già, perché la Roma si è guadagnata la qualificazione sfoggiando un bel calcio, ma ha dovuto saper soffrire per ottenerla.
Mi è piaciuto molto l’approccio dei giallorossi, subito centrati sull’obiettivo e sfuggenti al pressing avversario. Ma il Feyenoord non si è fatto intimorire e pian piano ha cominciato a proporre il suo gioco. Ne è uscita una partita a ritmi elevati e con occasioni da entrambe le parti. La Roma poteva sbloccarla con Pellegrini, Cristante ed El Shaarawy. Gli olandesi con Szymanski e Hartman. Poco prima dell’intervallo, come normale che sia, i ritmi si sono un po’ abbassati.
Alla ripresa i giallorossi sono scesi in campo ancora col giusto atteggiamento. Pellegrini ha preso il palo dopo pochi secondi. Bene anche la difesa, rivelatasi di cemento su un paio di iniziative del Feyenoord entrato in area di rigore con un ottimo palleggio. Poi è arrivato il gol di Spinazzola. Quel pallone è finito tra i piedi di Leonardo in modo rocambolesco (anche il tiro è stato “sporco”), ma se penso a quanto ha lottato il capitano per tenerlo vivo mi vengono i brividi. C’è tutto lo spirito della Magica in quella determinazione. Per non parlare della reazione a tutto ciò che è accaduto successivamente…
Successivamente si è fatto male Smalling, ci è stato annullato un gol e il Feyenoord ha pareggiato sfruttando l’assenza del difensore inglese. Parecchie squadre, a dieci minuti dalla fine, avrebbero avuto un contraccolpo psicologico non indifferente. Ma la Roma è la Roma. È la squadra di Mou, che pochi minuti prima aveva mandato in campo Dybala, conservato proprio per una situazione del genere. La Joya ha fatto la differenza con una magia incredibile: pallone uncinato col destro a girarsi e tiro di sinistro a incrociare. All’89esimo!!
Ai supplementari è poi stato completo dominio tecnico-tattico della Roma, con protagonista un altro giocatore partito dalla panchina. Quell'Abraham autore dell’assist per il 3-1 di El Shaarawy e propiziatore del 4-1 firmato da Pellegrini. Meglio di così non poteva andare. E sono convinto che questa vittoria darà al gruppo le energie mentali e nervose necessarie ad affrontare nel migliore di modi il finale di stagione.
Per il resto, pur non volendo soffermarmi troppo sui singoli, non posso non spendere qualche parola per Matic: siamo sicuri che ha 35 anni? In mezzo al campo ha letteralmente spadroneggiato grazie a un mix di solidità, classe ed esperienza. Chapeau al club che ha deciso di investire su di lui non dando peso alla carta d'identità.
Detto questo amici, testa alla prossima. Domenica c'è la sfida di Bergamo con l'Atalanta. Una sfida che in ottica classifica ha un peso specifico enorme. Calma e sangue freddo, siamo forti e lo abbiamo dimostrato.
Daje Roma!