Sconfitta meritata, Mourinho lo sa

Rialziamo la testa e continuiamo a combattere per la Champions ...


Inutile nascondersi: quella con la Cremonese è stata una sconfitta dolorosa per la Roma, a secco di successi nelle ultime quattro trasferte. La delusione c’è, ed è giusto che sia così. Perché da una squadra che ambisce alla qualificazione Champions tutto ci aspettavamo tranne che potesse cadere – meritatamente - con il fanalino di coda della classifica (ancora a zero vittorie in campionato prima di ieri).

La Roma aveva iniziato benino, facendosi vedere pericolosa dalle parti di Carnesecchi con quel Wijnaldum che tanto le era mancato. Ma la luce si è spenta quasi subito, precisamente al 17’, quando una Cremonese ben messa in campo ha colpito con Tsadjout, bravo a sfruttare un bellissimo suggerimento di Valeri

Dal gol in poi, i giallorossi si sono fatti prendere dal nervosismo perdendo di conseguenza lucidità. È l’unica spiegazione che sono riuscito a darmi vedendoli insistere così tanto sul lato di Zalewski, palesemente sottotono rispetto all’altro esterno Leonardo Spinazzola. Il calcio di oggi si gioca sugli esterni, non dimentichiamolo mai. E pertanto è di fondamentale importanza scegliere il versante più fluido (o giusto, se preferite) per far partire la manovra.

Evanescenti El Shaarawy e Dybala. Cristante e Matic in giornata storta, anche se il serbo è apparso l’unico del centrocampo a non aver smarrito la bussola nel finale. Bene, come dicevo poc’anzi, Spinazzola, autore di un gol tecnicamente sontuoso (avete visto che aggancio e che freddezza?). Male Rui Patricio, non impeccabile sul fallo da rigore che ha deciso la sfida. Malissimo la difesa come reparto. E mi viene difficile giustificare il tutto con l’assenza di Smalling

Insomma, da salvare c’è poco o nulla. Mourinho lo sa, e anche per questo è incappato in polemiche che avrebbe fatto bene a lasciarsi alle spalle una volta abbandonato il terreno di gioco.

Detto questo, amici, dobbiamo sempre considerare che il campionato di quest’anno è un campionato molto particolare. Compresso, lottato, teso. E in fondo siamo sempre lì, a tre punti dalla seconda in classifica. Se è vero che il raggiungimento degli obiettivi passa dalle vittorie sui campi di “periferia”, è vero anche che delle sconfitte si impara. Rialziamo la testa e continuiamo a combattere per la Champions.

Daje Roma!

Amantino Mancini