Una sconfitta che regala consapevolezza

Ci sono sconfitte e sconfitte. Quella di ieri al Maradona fa male ...


Ci sono sconfitte e sconfitte. Quella di ieri al Maradona fa male, certo. Soprattutto perché maturata nel finale. Ma è una sconfitta che lascia grande consapevolezza e una buona dose di autostima. Dopo la vittoria a La Spezia, avevo definito la Roma brillante, identitaria e solida. Oggi dico lo stesso, nonostante sia stata la difesa a “tradire” il Mou.

L’inizio dell’incontro è stato contrassegnato da una frizzante fase di studio. Giusta la decisione del mister di schierare capitan Pellegrini nella zona di campo occupata dal fulcro del gioco napoletano, Stan Lobotka. Lo slovacco, infatti, almeno nel primo tempo, non ha avuto modo di partecipare alla manovra azzurra con la consueta incisività. Nell’azione che ha portato al gol di Osimhen, ad esempio, ha toccato due volte il pallone. La prima per passarlo all’indietro, la seconda per cedere la regia a un ispiratissimo Zielinski.

Mi è piaciuta la reazione della Roma alla rete subita. Lo svantaggio non ha disunito la squadra, che ha continuato a giocare con la stessa intensità dei minuti precedenti. E forse il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto all’intervallo.

Un’altra scelta brillante di Mourinho è stata quella di lanciare nella mischia El Shaarawy alla ripresa del gioco. Con lui in campo, la difesa del Napoli è andata in apprensione concedendo qualcosa in più. Poi Stephan ha messo il timbro sul meritatissimo 1-1 della Magica. Purtroppo, il pari è durato poco, ma di questo va dato merito al Napoli, per distacco la squadra più forte e in forma del campionato.

Per quanto riguarda le prestazioni dei reparti e dei singoli, sui gol di Osimhen e Simeone la difesa non ha fatto un ottimo lavoro. Al nigeriano gli si è dato il tempo di stoppare, palleggiare e tirare. All’argentino quello di girarsi. Entrambi hanno fatto i rispettivi movimenti a velocità supersonica, è vero. Ma c’erano tutti gli estremi per infastidirli, almeno. Bene Rui Patricio, gli esterni e il centrocampo, con Matic e Zalewski (assist) sugli scudi. Rimandato l’attacco con Dybala, Abraham e Belotti mai troppo pericolosi. C’è da dire, tuttavia, che Spalletti ha tanti meriti se la Joya non è riuscita ad accendersi. Complessivamente, direi che la Roma ha disputato una grande partita e non avrebbe meritato di perdere.

Detto questo amici, è già tempo di guardare avanti. Mercoledì e sabato si gioca all'Olimpico contro Cremonese (Coppa Italia) ed Empoli (Serie A). Due gare non di cartello, ma ugualmente cruciali. Altrettante vittorie sarebbero di fondamentale importanza per il prosieguo della stagione. Come ripeto sempre, bisogna essere ottimisti.

Daje Roma!

Amantino Mancini