È stata l’ennesima partita rocambolesca, riacciuffata dall’undici giallorosso in rimonta dopo quasi un’ora giocata ...
Bentornati sul mio blog, dove esamino le partite della Roma in questa prima stagione nella Capitale di José Mourinho. Oggi, seppure con un giorno di ritardo, entro nel merito di Roma-Salernitana, giocata domenica allo Stadio Olimpico.
È stata l’ennesima partita rocambolesca, riacciuffata dall’undici giallorosso in rimonta dopo quasi un’ora giocata in svantaggio. Si, perché la Salernitana di Davide Nicola era riuscita a interpretare benissimo la partita, con la fortuna di averla anche sbloccata in uno dei pochi tiri in porta grazie a una bomba esplosa direttamente da calcio di punizione da parte di Radovanovic che, passata in mezzo alla barriera, è finita direttamente all’incrocio dei pali intorno al 20’ di gioco.
C’è anche da dire in tutta onestà che i giallorossi non avevano fatto un granché per meritare un risultato diverso, sviluppando manovre spesso troppo lente e, di fatto, non arrivando mai al tiro nello specchio della porta dei campani.
Gli unici pericoli li aveva creati, tanto per cambiare, l’armeno Mkhitaryan: l’unico che è sembrato capace nella prima frazione di gioco di cambiare passo e convertire le ripartenze della Roma in azioni pericolose per i granata. Dopo un tocco in area, non punito con un calcio di rigore per i padroni di casa, è stato infatti capace di allargare il gioco per Felix che, dopo aver letteralmente bruciato l’ex di turno, Gyomber, era riuscito a rimediare finalmente il penalty. L’arbitro Volpe però in quel caso è andato a rivedere l’azione al VAR e in una manciata di secondi ha decretato che il contatto era avvenuto fuori area.
Nel secondo tempo, gradualmente, ci ha pensato il tecnico portoghese a sparigliare le carte in tavola, stravolgendo come spesso ha fatto nell’arco della stagione la formazione della Roma e inserendo pian piano una serie di giocatori offensivi in grado di mantenere i padroni di casa in pianta stabile nella metà campo della Salernitana. Se l’apporto di Zaniolo si è visto fin da subito, con i suoi movimenti che partendo da largo a destra l’hanno portato più di una volta al tiro in porta, è stata invece la sostituzione degli esterni a creare i problemi maggiori per la squadra di Nicola.
Da una parte Carles Perez e dall’altra il giovane ma sempre più indispensabile Zalewsky si sono infatti dimostrati vere spine nel fianco per i rispettivi Dragusin e Zortea, forse non all’altezza dei loro sostituti. Il gol del pareggio giallorosso, infatti, è arrivato proprio così, con una circolazione di palla che dal secondo è arrivata allo spagnolo, che ha dimostrato ancora una volta di essere una freccia utile nella faretra di Mourinho. Stop e tiro di prima intenzione di sinistro a giro sul secondo palo, 1 a 1 e palla al centro.
A questo punto arriva quella che secondo me è la vera forza della Roma di quest’anno, quella mentale. Una volta riacciuffato il pareggio ero infatti certo che quella voglia si sarebbe presto tramutata nel gol del vantaggio. Ed ecco infatti che dopo pochi minuti i giallorossi capitalizzano l’ennesimo calcio da fermo: calcio di punizione sulla trequarti verso la panchina ospite battuto benissimo dal subentrato Veretout che scavalca la difesa e atterra sul secondo palo, dove nel frattempo si era fatto trovare un indisturbato e non marcato Chris Smalling. Appoggio di piatto destro e gol del vantaggio, con i 65mila dello stadio che letteralmente esplodono di gioia.
Addirittura prima del triplice fischio la Roma è andata anche vicina al terzo gol, prima con Shomurodov (questa volta entrato molto bene in partita) e poi con Nicolò Zaniolo che, servito proprio dall’uzbeko, fallisce clamorosamente a tu per tu con Sepe.
Insomma, l’ennesima altalena di emozioni per i tifosi giallorossi che quest’anno sicuramente non hanno modo di annoiarsi!
Ora, quindi, tutti gli sforzi fisici e mentali dovranno essere raccolti per giovedì, quando davanti all’ennesimo sold out dello Stadio Olimpico (come sempre mi trovo a fare i miei applausi alla tifoseria giallorossa) servirà una rimonta per passare il turno contro i norvegesi del Bodø/Glimt. Crederci è obbligatorio. E qualunque risultato arrivasse, la squadra di Mourinho sarà obbligata a crederci anche lunedì prossimo, quando un risultato positivo nella trasferta di Napoli potrebbe avvicinarla ancora di più al miracolo della zona Champions League.
Vamos!
Amantino Mancini