Una vittoria importante, fuori casa e su un campaccio

Con tenacia e con intelligenza mister José Mourinho ha saputo schierare in campo una ...


Quella di ieri pomeriggio è stata una vittoria importante per la Roma, perché avvenuta fuori casa e per giunta su un vero e proprio campaccio, in una condizione del terreno di gioco veramente imbarazzante se consideriamo gli standard dei club olandesi.

È vero che è stata una vittoria di misura, e che l’undici giallorosso non ha creato chissà quante occasioni da gol, ma è pur vero che si tratta sempre di una competizione europea che assolutamente non deve essere snobbata. Si è visto già in passato, e non soltanto per la Roma, cosa voleva dire sottovalutare gli avversari in Europa, anche quelli meno conosciuti!

Con tenacia e con intelligenza, quindi, mister José Mourinho ha saputo schierare in campo una formazione tosta, concentrata, e pronta fisicamente ad affrontare 90 minuti in condizioni veramente dure.

Nonostante questo, però, si è dovuti correre ai ripari per sistemare qualche situazione di gioco che proprio non riusciva a decollare. Parlo principalmente delle due fasce esterne, troppo immobili nell’avanzare e troppo timide nel contrastare gli olandesi del Vitesse in tutto il primo tempo. Ecco quindi che nella ripresa il tecnico portoghese le toglie entrambe, e con Karsdorp al posto di Maitland Niles e, soprattutto, con El Sharaawy al posto di Vina, la Roma acquista fiducia e diventa a tutti gli effetti padrona del campo.

Mi è piaciuto tanto l’italo-egiziano, che veramente in questi due anni ha saputo reinventarsi esterno a tutta fascia non facendo mancare mai alla Roma né il suo appoggio in fase offensiva, né i tanti ripiegamenti sulla linea dei 5, dimostrandolo anche ieri sera con alcune diagonali difensive e chiusure che hanno aiutato la squadra a blindare il vantaggio.

Un vantaggio arrivato un po’ come un colpo di fulmine improvviso sullo scadere del primo tempo, quando in una situazione di mischia dopo un calcio d’angolo l’ultimo arrivato Sergio Oliveira ha saputo prontamente girare di collo sinistro un pallone che rimbalzava in area direttamente all’incrocio dei pali. Bene così, buona reazione e ottimi riflessi, segno di un giocatore che mantiene sempre la concentrazione e la tensione ben alte.

Forse fin troppo alte, perché nel secondo tempo lo stesso numero 27 rischia di combinarla grossa perdendo la pazienza e facendosi prima ammonire per un calcione (dopo aver rischiato il giallo pochi secondi prima), e poi espellere per un fallo tattico in cui non è riesce a trattenere la corsa, travolgendo l’ala del Vitesse Wittek e lasciando la sua squadra un quarto d’ora in inferiorità numerica.

Ma nonostante questo, la squadra olandese di fatto non tira mai più nella porta di Rui Patricio, come invece aveva fatto nel primo tempo due volte in maniera estremamente pericolosa, e quindi tutto sommato va bene così.

Ora giovedì prossimo, allo Stadio Olimpico, la Roma è chiamata a proteggere questo risultato per arrivare ai quarti di Conference League: non un lavoro facile, perché abbiamo visto che questo è un avversario duro. Bisognerà tornare in campo con la stessa concentrazione e cattiveria vista in Olanda, senza pensare di potersi rilassare o fare una passerella.

Senza dimenticarsi, poi, che tre giorni dopo ci sarà il derby. Partita indispensabile al morale per il continuo della stagione. Ma non facciamo il passo più lungo della gamba... ora testa all’Udinese, con la trasferta programmata per domenica alle 18.00.

Vamos!

Amantino Mancini