Dopo aver guadagnato un solo punto nelle ultime tre partite contro Sampdoria, Milan e ...
Dopo aver guadagnato un solo punto nelle ultime tre partite contro Sampdoria, Milan e Juve, ieri pomeriggio la Roma di mister Mou è entrata all’Olimpico concentrata nel voler portare a casa i tre punti e interrompere la serie positiva del Cagliari di Mazzarri, che invece andava a caccia della terza vittoria consecutiva.
Al di là della partita a tratti noiosa e priva di grandi emozioni, la squadra è riuscita a centrare il risultato... ma non senza fatica! È totalmente assente un collegamento che fluidifichi il gioco tra centrocampo e attacco, e soprattutto quando le ripartenze gettano le basi per una pericolosa azione offensiva, ecco che non si riesce a dare concretezza e si gettano al vento troppe occasioni. Quante volte contro il Cagliari abbiamo assistito ad una superiorità numerica fino all’area di rigore avversaria? Nonostante le diverse opportunità, però, la Roma non è in grado di sfruttarle e trasformarle in gol ed è un peccato perché le potenzialità ci sono tutte. Si sbaglia sempre un controllo, un passaggio, una decisione, e così il gol non può arrivare!
L’unica rete arriva su calcio di rigore, assegnato nettamente dopo un tiro bloccato con le braccia da parte di Dalbert, e realizzato con grande freddezza e tranquillità dal nuovo arrivo Sergio Oliveira. Certo fa’ strano vedere un giocatore atterrato a Roma pochi giorni fa prendersi la responsabilità di andare personalmente dagli undici metri, nonostante la presenza in campo del capocannoniere Abraham e di Veretout, che fino a poco fa era l’incaricato numero uno, ma a quanto pare la scelta non è stata presuntuosa. Se dovesse batterli tutti in questo modo, senza troppi fronzoli e giochetti nella rincorsa, allora la Roma potrebbe veramente aver trovato il suo rigorista! Ma ovviamente dovremmo attendere altre occasioni, sperando di non essere smentiti.
Tornando alla partita, e guardando il secondo tempo, non viene da aggiungere tante altre cose: la seconda frazione di gioco non offre praticamente nessuno spunto, se non un’incursione pericolosissima da parte del terzino Nandez che serve Joao Pedro il quale, anticipando il centrale Mancini (che forse avrebbe bisogno di un po’ di riposo), tira di prima intenzione a botta sicura. Ci vuole un grandissimo intervento del numero uno giallorosso Rui Patricio per deviare il pallone sulla traversa e salvare il ristretto vantaggio della squadra di José Mourinho. Questo è il classico esempio di come si possono compromettere le partite che non vengono messe in cassaforte prima!
L’ho detto tante volte e lo ripeto anche oggi: non basta fare il compitino! Bisogna fare e tentare molto di più, dalle verticalizzazioni agli uno contro uno.
Certo vorrei aggiungere due parole sul tecnico sardo: una sola occasione da gol non ti può dare il diritto di andare in conferenza stampa a dire che il Cagliari meritava la vittoria e che c’è stata una disparità di giudizio da parte degli arbitri... non è questo il calcio.
Questa Roma, per concludere, può mettere in campo un gioco molto migliore di quello che sta mostrando e deve farlo. Ora testa a giovedì contro il Lecce... la Coppa Italia va onorata!