Amantino Mancini in ESCLUSIVA: La mia Roma giocava il miglior calcio d'Italia. Totti e De Rossi? Molto diversi...

Amantino Mancini, ex calciatore della Roma, si è raccontato in ESCLUSIVA ai nostri microfoni, ...


Amantino Mancini, ex calciatore della Roma, si è raccontato in ESCLUSIVA ai nostri microfoni, ripercorrendo le tappe di una carriera costellata di tante emozioni ed esperienze e soffermandosi sui piani futuri per la sua carriera da allenatore

 

Arrivato in Italia dall’Atlético Mineiro l’ascesa di Amantino Mancini nella nostra Serie A è stata rapida e travolgente. L’esterno brasiliano si è abbattuto come un ciclone nel nostro campionato, diventando un tassello fondamentale della prima Roma di Luciano Spalletti. Dal gol di tacco al derby a quello iconico col Lione, in quella squadra, col numero 30 sulle spalle, è diventato uno tra i migliori esterni offensivi del campionato italiano. In giallorosso tante giocate di classe e tante soddisfazioni tra cui la le due vittorie in Coppa Italia e quella della Supercoppa italiana. Nel 2008 il passaggio all’Inter di Mourinho, che gli consente di arricchire il suo palmarès con uno Scudetto ma che segna l’inizio della fase discendente della carriera di quella che è stata una delle ultime vere ali brasiliane a calcare i campi della Serie A.

Buongiorno Amantino, approfitto della tua presenza in Brasile per chiederti in che momento si trova secondo te il calcio brasiliano e se c’è qualche calciatore che consiglieresti ai club italiani.

Il calcio brasiliano ha vissuto un momento di crisi ma piano piano stiamo riuscendo ad uscire da questa situazione. É un movimento in crescita e abbiamo tanti giocatori interessanti. Tra questi mi sento di consigliare due calciatori che giocano già in Europa: uno è Antony dell‘Ajax, esterno offensivo che potrebbe tranquillamente giocare in Italia e l’altro è Rafinha“.

A proposito di Italia: hai intenzione di tornare a breve? Quali sono i tuoi obiettivi nell’immediato?

Il mio obiettivo attualmente è fare l’allenatore qua in Brasile, fare esperienza e poi tornare in Italia. Ho giocato buona parte della mia carriera in Serie A, trascorrendo tanti anni in Italia, perciò mi piacerebbe un giorno allenare lì”.

 

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