Una Roma concreta... ma che brutto gioco!

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Ritorno qui sul mio blog per parlarvi della partita di ieri tra Roma e Spezia, giocata ieri in uno Stadio Olimpico ancora una volta sold out (sempre grandissimo il pubblico giallorosso, anche di lunedì: quanto mi manca!), e che ha visto la squadra di mister Mourinho conquistare i tre punti in fin dei conti senza troppi affanni.

La partita si è messa subito bene per la Roma, che si dimostra letale dai calci d’angolo, con Smalling che proprio in una situazione del genere, al  minuto di gioco, sfrutta la sponda di testa di Abraham e, da due metri, schiaccia in porta il pallone dell’1 a 0.

Sostanzialmente si può dire che la partita finisca qui, perché al di là di poche altre occasioni (su tutte una bella incursione del terzino uruguaiano Vina su intuizione di tacco del 9 inglese porta quasi la Roma al raddoppio, ma il portiere Provedel si esibisce in un bel colpo di reni) non succede praticamente più nulla. Anzi, è lo Spezia a rendersi più pericoloso con un tiro di Reca e un avvitamento di testa da corner che finisce di poco alto.

L’unico vero brivido è proprio sullo scadere del primo tempo, quando su un eccellente cross di Mkhitaryan (sempre più convincente come mezz’ala, e qui si vedono i meriti dell’allenatore portoghese) Tammy Abraham si avventa di petto, centrando la traversa. Ma io mi domando, perché non schiacciarla di testa? Sarebbe stato un gol facile e sicuro e avrebbe archiviato subito la partita... fatto sta che sbaglia l’occasione e, sul rimpallo, arriva Veretout che calcia a botta sicura. Il portiere è superato, ma interviene Nikolaou che, con il gomito in allargamento ma ancora vicino al corpo, salva la porta ligure. La cosa divertente è che all’arbitro non viene neanche in mente di aspettare l’eventuale VAR... subito duplice fischio e si va negli spogliatoi!

La ripresa è più a tinte bianche che giallorosse, ma dopo dieci minuti si ripete il copione del primo tempo: calcio d’angolo per la Roma, e fenomenale smarcamento di Ibanez (a mio parere il migliore in campo) che conquista di testa il raddoppio giallorosso. La partita è di fatto finita.

Il resto, infatti, è uno scorrere lento di gioco interrotto soltanto da due gol annullati: il primo per un fuorigioco di Manaj che in diretta sembrava evidentissimo ma che incredibilmente il guardialinee non aveva segnalato, costringendo quindi il VAR all’intervento; mentre il secondo, proprio allo scadere, per un controllo di mano che porta il giovane Felix Afena a trovarsi a tu per tu con l’estremo difensore spezzino, superato con un missile di collo pieno sotto la traversa. Purtroppo, in questa occasione, si tratta del secondo cartellino giallo per il ragazzo ghanese(ammonito nella prima occasione per un intervento che non ho capito, visto che non gli è stato fischiato neanche il fallo!), che è costretto quindi ad uscire prima del triplice fischio e, soprattutto, a saltare la fondamentale trasferta di sabato a Bergamo.

Nella partita di ieri ho rivisto la concretezza del vero Mourinho, lo strapotere fisico e l’annullamento dell’avversario, ma sicuramente quello che è mancato è stato un po’ di brio, la ricerca di una giocata tecnica più azzardata del semplice passaggio a due metri, e, cosa più importante, il ritmo. Tutte caratteristiche che saranno fondamentali contro l’Atalanta, sicuramente tra le due-tre squadre migliori di questo campionato in termini di corsa e di pericolosità offensiva.

A sabato!

Amantino Mancini