Amantino Mancini: I giallorossi possono arrivare in Champions. Allenare la Roma sarebbe un sogno

Amantino Mancini, ha giocato per la Roma dal 2003 al 2008 collezionando 222 presenze ...


“Speriamo che la Roma arrivi in Champions League, i tifosi se lo meritano”. Parla così Amantino Mancini ex ala della Roma che ha indossato la maglia giallorossa per cinque stagioni dal 2003 al 2008, per poi passare all’Inter di Mourinho dalla stagione 2008/2009. Con i giallorossi Mancini ha collezionato 222 presenze segnando 59 gol. Nell’immaginario dei tifosi della Roma il brasiliano è ricordato in maniera particolare per due gol capolavoro: quello di tacco nel derby vinto contro la Lazio e quello al Lione in Champions League dopo una serie di finte ai danni di Réveillère. Non solo grandi giocate e gol, ma Mancini è stato un elemento chiave della Roma del primo Spalletti con cui ha vinto due Coppe Italia (2007 e 2008) e una Supercoppa Italiana (2007). Appesi gli scarpini al chiodo, il brasiliano ha iniziato la sua avventura da allenatore con esperienze in Italia (Foggia) e in patria in Brasile.

Come procede la carriera da allenatore?

Benissimo. Ora sono a casa in Brasile a Belo Horizonte ma sono fermo. L’anno scorso ho allenato il Villa Nova. 

Aspetti una chiamata dall’Europa?

Magari dalla Roma (ride, ndr). Per me sarebbe un sogno, ma adesso mi auguro che la Roma riesca ad arrivare in Champions League perché i tifosi lo meritano. 

La Roma può centrare il quarto posto?

Secondo me può puntare alla Champions League, ma deve essere più continua e più costante. La squadra mi piace però ci sono tante cosa da fare. Ha giovani interessanti e un grandissimo allenatore che è mister Mourinho. 

Ma come dice il tuo ex capitano Totti in squadra non ci sono campioni…

Per me Totti ha ragione. Ci sono tanti giocatori giovani e bravi con molto potenziale ma mancano dei campioni, giocatori di alto livello.

Noti delle differenze fra il Mourinho allenatore della Roma e quello che ti ha allenato all’Inter?

La differenza che noto del Mourinho di oggi e quello dell’Inter sta nella squadra. Quando tu hai una certa materia prima lavori molto più tranquillo e più sereno. Qua alla Roma devi lavorare di più, devi fare più fatica, devi inventare. La squadra è buona ma è limitata. 

Capello, Spalletti, Mourinho tutti allenatori della Roma che tu hai avuto in momenti diversi della tua carriera. Oggi ti ispiri a qualcuno in particolare?

A Spalletti. Le sue squadre giocano a memoria, sono squadre che giocano bene, con flessibilità tattica, mobilità, creano tante occasioni da gol, sanno difendere, attaccare.

Stai descrivendo la tua Roma…

La Roma in quegli anni lì giocava il calcio più divertente e migliore d’Europa. La nostra era una squadra di giocatori bravi, forti ma l’unico fuoriclasse era Francesco (Totti, ndr). Era una squadra a cui piaceva tenere il pallone, ma sapeva anche giocare di contropiede. Avevamo fantasia, avevamo tutto.

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