Mi dispiace perché in questo blog vorrei analizzare la bellezza del calcio e le ...
Mi dispiace perché in questo blog vorrei analizzare la bellezza del calcio e le tattiche dell’allenatore portoghese sulla panchina della Roma, e invece mi trovo a parlare di errori arbitrali.
Eccomi qui, infatti, a scrivere del match di domenica sera tra Roma e Milan all’Olimpico, una partita affrontata male ma che poteva anche rimettersi sui giusti binari.
Si, perché nonostante la Roma abbia sicuramente regalato più di un tempo ai rossoneri, andando sotto di un gol con il solito straripante Ibra (e di altri due giustamente annullati), c’è da soffermarci sull’episodio del calcio di rigore poi trasformato da Kessie per comprendere come mai la squadra di José Mourinho sia uscita da un altro big match a mani vuote.
È impensabile, per un campionato di calcio ai vertici mondiali come è la Serie A, che si conceda in uno scontro diretto un calcio di rigore del genere, con Ibanez che sposta nettamente la palla anziché intervenire sulle gambe del fenomeno svedese.
Il seguito della partita diventa quindi completamente viziato, e la seconda ammonizione di Theo Hernandez lo dimostra trasformando l’ultima mezz’ora in un vero e proprio arrembaggio giallorosso. Arrembaggio che porta allo scadere al gol dell’1-2 di El Shaarawy e, poi, ad un calcione di Kjaer nei confronti del capitano Lorenzo Pellegrini che incredibilmente non viene sanzionato per il calcio di rigore. Strano, perché neanche una settimana fa abbiamo assistito ad un fallo tra Dumfries e Alex Sandro in Inter-Juventus, sebbene ancora più lieve, che invece ha assegnato il penalty.
Sono molto rammaricato da questa situazione, e credo che abbiano fatto bene nel post-partita il vicecapitano Mancini, l’allenatore Mou e il general manager Tiago Pinto ad alzare la voce e a parlare di mancanza di rispetto nei confronti dei tifosi della Roma. E, aggiungo io, di tutto il campionato.
Tant’è che non può essere un caso che l’arbitro Maresca sia stato sospeso.